Uno dei bomber più prolifici in serie A, non cose da poco non con una squadra blasonata o meglio chiamata Big, non giocava in una delle sette sorelle di serie A ma ha scritto pagine importanti della storia della sua città Natale ,il Livorno ,di chi stiamo parlando? Cristiano Lucarelli.
Toscano sanguigno ha indossato maglie importanti come Torino, Napoli, Lecce, la gloriosa maglia azzurra dell’Under 21 e anche esperienze internazionali con Valencia e Shakhtar Donetsk. E’ stato capocannoniere nel 2004 con la maglia del “suo” Livorno mettendo a segno 24 reti in 33 partite che lo hanno decretato capocannoniere della serie A. Tante soddisfazioni per il tecnico toscano che decide di ritirarsi come calciatore all’età di 36 anni.
Inizia una nuova vita, decide di intraprendere la carriera da allenatore passa da Perugia, Pistoia, Messina e proprio l’anno successivo all’esperienza giallorossa siede sulla panchina del Catania. Correva la stagione 2017/18 dove, oltre al ritorno di Ciccio Lodi, il Catania confermò parecchi giocatori della vecchia guardia in primis capitan Biagianti e il Catania conclude la Regular Season al secondo posto con 70 punti, alle spalle del Lecce con tantissimi rimpianti per le occasioni di sorpasso mai andate a buon fine. Ai playoff il sogno serie B si infrange contro il Siena ai calci di rigore.
Non si riesce ad a uscire dall’inferno della Lega Pro. L’anno dopo Lucarelli è al Livorno neopromosso in B ma dopo un breve periodo di tempo viene esonerato e il 22 ottobre 2019 torna al Catania avvicendando il tecnico Camplone anche per lui una breve esperienza in panchina.
L’allenatore toscano, in questa maledetta annata contraddistinta dal Covid 19, e quindi alla sospensione dei campionati, portò i rossazzurri fino alla trasferta di Terni dove il Catania si trovava in vantaggio con un gol dell’ex catanese di nascita Kevin Biondi ma venne freddato dalla rete di marca umbra all’82’ siglata da Ferrante che ottenne quell’1-1 che fu sufficiente agli uomini allora allenati da Fabio Gallo visto il miglior piazzamento nel campionato.
Il 29 luglio finisce l’era-Lucarelli che rescinde con la società dell’elefante per poi sedersi in quella attuale della Ternana che è proprio ad un passo dalla serie B. Lucarelli e Catania si sono sempre amati perché sulla panchina etnea si sono sempre seduti allenatori sanguigni, quelli che non la mandano a dire insomma, che si fanno rispettare dentro e fuori dal campo.
Un rapporto d’amore con il tecnico umbro che ha fatto di tutto per non andare via ma purtroppo il calcio è fatto di scelte o di treni da prendere al volo e quello manovrato da Lucarelli è un Frecciarossa direzione serie B. Manca l’ultima fermata, per poter rivolgere quei doverosi complimenti a chi, fino adesso, ha perso solo una partita dominando in lungo e in largo con una rosa super equipaggiata questo girone C di serie C.
(Fonte foto: calcioatalanta.com)