Ferdinando Capicotto: “Catania in ripresa, ma il Catanzaro in casa sarà un osso duro da battere”
Catanzaro-Catania sarà una delle sfide più affascinanti del 36esimo turno del girone C della Serie C. In vista dell’incontro tra giallorossi e rossazzurri, abbiamo intervistato il giornalista Ferdinando Capicotto (UsCatanzaro.net). Il collega calabrese ci ha fornito le ultimissime in casa delle aquile. Ecco, di seguito. le risposte alle nostre domande.
Ferdinando, innanzitutto grazie per aver accettato l’invito di Catania Mood. Per prima cosa, naturalmente, ti chiedo qual è la situazione Covid in casa giallorossa. Ad oggi, la gara è a rischio rinvio?
“No, ad oggi la gara non è a rischio rinvio. Innanzitutto perché già il Catanzaro ha usufruito del bonus concesso dalla Lega domenica scorsa contro la Juve Stabia. Inoltre, come abbiamo potuto appurare nella serata di ieri, dei sette calciatori positivi, se ne sono negativizzati quattro. Ovviamente, stiamo parlando di un virus maledetto, che lascia dei postumi, quindi bisognerà capire se mister Calabro schiererà questi quattro giocatori o, invece, farà altre scelte così come è già accaduto con il Bisceglie. È chiaro che, con tutto il rispetto per i pugliesi, il Catania non è il Bisceglie, quindi bisognerà capire cosa vorrà fare l’allenatore, che comunque è l’unico che conosce al meglio la condizione fisica di tutti i suoi ragazzi”.
Prima dello stop forzato, il Catanzaro nelle ultime dodici gare disputate ha perso soltanto due volte, entrambe tra le mura amiche. Come mai queste maggiori difficoltà al Ceravolo?
“Mah, sinceramente sono dei numeri questi relativi alle due sconfitte interne del Catanzaro, anche perché poi basterebbe guardare in che modo sono arrivate. Prima del passo falso con la Casertana, i giallorossi erano imbattuti tra le mura amiche. Contro i campani, ad esempio, il Catanzaro creò almeno dieci palle-gol, e dopo l’autorete subìta, il Catanzaro perse la testa. Contro l’Avellino, nell’altro k.o. interno, per me la partita è stata falsata, e non lo dico da catanzarese, in quando il gol di Bernardotto era in evidente fuorigioco. Inoltre, prima della gara con i biancoverdi, tre giorni prima il Catanzaro aveva battuto la Ternana, che ha conosciuto l’unica sconfitta del campionato proprio al Ceravolo, mentre l’Avellino in quel turno riposava. Onestamente non vedo tutte queste difficoltà in casa, dove i giallorossi hanno uno dei migliori rendimenti del torneo, cosa che, invece, non si è registrata in trasferta, anche se dopo il successo di Pagani il trend è migliorato”.
Attualmente, vista la partita in meno da recuperare, i ragazzi di Calabro sarebbero virtualmente terzi. Secondo te, dal terzo al sesto posto la classifica rimarrà questa o, invece, ci saranno stravolgimenti, considerato anche il momento negativo del Bari e l’ottimo periodo di Catania e Juve Stabia?
“Questa è una bella domanda. Ci sono squadre che stanno vivendo momenti alterni. Il Bari personalmente l’ho visto al Ceravolo e mi è sembrata una squadra sull’orlo di una crisi di nervi. Bisognerà capire quanto i biancorossi stiano effettivamente beneficiando della cura Carrera. Catania e Juve Stabia, invece, vengono da un ottimo momento: le vespe, secondo me, hanno trovato in Marotta un centravanti in grado di vincere le partite anche da solo, ma bisognerà capire cosa riusciranno a fare negli scontri diretti, compreso quello dell’ultima giornata a Terni. Anche lo scontro diretto tra Catanzaro e Catania potrebbe essere rilevante visto che all’andata i giallorossi hanno pareggiato al Massimino, quindi in caso di successo degli etnei, questi ultimi avrebbero la meglio in caso di arrivo a pari punti, viceversa se vincesse il Catanzaro. Per esempio, i giallorossi sono in vantaggio negli scontri diretti con il Bari. Il Catania sta sicuramente beneficiando della cura Baldini, infatti è reduce da quattro vittorie consecutive e da cinque reti rifilate al Potenza. È un peccato che quella di domenica sarà una gara contrassegnata da un Catanzaro falcidiato dal Covid: sarebbe stato bello assistere ad un match con le due squadre al gran completo e nel pieno delle loro forze”.
Sul Catania ti chiedo che idea ti sei fatto complessivamente? Ti aspettavi un ritorno così prorompente degli etnei anche in chiave terzo posto dopo quel periodo nerissimo culminato con l’esonero di Raffaele?
“Il Catania ha una rosa di tutto rispetto. Ha elementi importanti come Claiton, Giosa e Calapai in difesa, passando per il centrocampo fino ad arrivare al reparto offensivo, dove credo che tutti i giocatori sarebbero titolari in ogni squadra. Tra l’altro ci sono pure tre ex come Russotto, Di Piazza, che anche se in prestito io personalmente non avrei mai dato ad una diretta concorrente e poi Sarao, che qui è un ex mai dimenticato perché è stato l’artefice di una salvezza quasi insperata. Poi ci sono anche Golfo e Piccolo che sono giocatori di un altro livello. Onestamente, non so per quale motivo prima di Baldini il Catania aveva difficoltà. Certo è che i rossazzurri hanno una rosa di tutto rispetto che potrà giocarsi le sue carte anche ai playoff, se non fosse che poi in queste mini competizioni conta tanto il posizionamento in classifica”.
Curiale dal rossazzurro al giallorosso. Di Piazza dal giallorosso al rossazzurro. Che giudizio ti senti di dare verso i due calciatori in questione? Chi, secondo te, sarà determinante nella gara di domenica?
“Curiale è un giocatore che ho apprezzato molto quando vestiva la maglia del Frosinone. È un giocatore che ha fatto una buonissima carriera. Qui a Catanzaro sta facendo abbastanza bene. Ha realizzato cinque reti, di cui quattro in casa. Si è immerso in quella situazione voluta da Calabro, ovvero una formazione devota al sacrificio. Io ho sempre avuto un debole, invece, per un calciatore come Matteo Di Piazza. Ha sempre segnato da avversario al Catanzaro, come per esempio nell’ultima vittoria del Catania in Calabria due anni fa. Tuttavia, l’anno scorso da lui mi aspettavo molto di più, invece ha sonoramente fallito, come tutta la squadra, segnando solo due gol con il fanalino di coda Rieti. Ha fallito tante occasioni clamorose, come quella ai playoff contro il Potenza. Come dicevo poc’anzi, io non me lo sarei mai tolto, però per quanto io lo ammiri come calciatore, non lo promuovo per la sua esperienza in giallorosso”.
Infine, da osservatore esterno, ti chiedo che opinione ti sei fatto sulla vicenda Tacopina. Credi l’affare si farà alla fine?
“Sinceramente non mi sento tanto di rispondere, perché non sono addentrato nella situazione e poi perché non vivo quotidianamente le vicende del Catania. Da osservatore esterno, così come avviene anche nel calciomercato, un’operazione fino a quando non è ufficiale sarei sempre sul chi va là, perché comunque non sarebbe il primo caso di una cosa data per certa che poi non va a buon fine. Per quanto possa esserci una rivalità tra Catanzaro e Catania, dico a voi quello che dissi a vostri colleghi palermitani: si tratta di piazze che non meritano la Serie C, così come il Catanzaro stesso. Non so se si farà, ma da sportivo auguro al Catania che si faccia, perché Tacopina ha sempre fatto bene, anche se si tratta di un proprietario che dopo poco tempo molla, così come ha fatto in altre piazze come Bologna o Venezia “.