Siamo al paradosso, all’anti-calcio. Altro che “extra-campo”! Il Catania è uscito al 1° turno dei play-off e nessuno ne ha commentato la prestazione. Persino i classici pezzi post-partita apparivano come forzature, tastiere che scorrevano nervosamente e bramose di mettere un punto per aprire una lunga parentesi che sarebbe “quadra” solo se qualcosa, effettivamente, quadrasse sul serio.
Avete presente quando un appassionato di Nazionale guarda la partita dell’Under 21 oppure, durante i Mondiali, Svizzera-Germania piuttosto che Spagna-Macedonia, per “ammazzare il tempo” in attesa dell’esordio degli azzurri?
La sensazione, tanto malsana quanto incontestabilmente veritiera, è stata pressoché la medesima: Catania-Foggia, su beh, gara importante, ma che dico, importantissima, ma domani c’è il derby SIGI-Tacopina che si gioca al Campo 1 di Torre del Grifo. In effetti è durata 90′, senza intervallo rinfrescante tra primo e secondo tempo, e se ci chiedete il risultato finale non siamo in grado di rispondervi perché al di là di uno scialbo 0-0 maturato sul campo, senza novità di rilievo, senza gol importanti e scacciacrisi o guizzi illuminanti, la partita è scivolata via mestamente, portando dietro di sé uno strascico di rimpianti per una trattativa durata mesi e svanita in pochi giorni.
Risultato non omologato, in attesa che si rigiochi. Se si rigiocherà mai. I giorni scorrono inesorabili, le lancette scandiscono a suon di barrito d’elefante afono, proboscidi stanche e zanne ormai ritorte verso il basso in segno di resa. No, questo non deve accadere. Il fallimento sportivo è plausibile, è sopportabile, e la sconfitta col Foggia ha rappresentato l’ultimo di una serie lunga ormai sei anni.
Ma quello societario è da rifuggire a ogni costo: dirigenza attuale, nuovi investitori, gente di Catania, ognuno deve recitare la propria parte senza trascendere la decenza, senza che vi sia spazio per diaspore rossazzurre culminanti in dispersioni di fede, in frazionamenti e fazioni, con distorsioni conflittuali e “guerra dei poveri” che non hanno nulla a che vedere con la passione per il Calcio Catania prima ancora che per il calcio.
Uniti si vince. O lo abbiamo dimenticato? Questi beceri attacchi mediatici a SIGI e/o Tacopina, possono davvero portare a qualcosa di buono? Se sì, spiegateci in che modo perché non non siamo in grado di comprenderlo. Gettare fango sull’altro, mettere in cattiva luce per attirarne a sé i fasci più splendenti, storicamente acceca, non fa brillare.