Catania è una grande “piazza” che vive di calcio e di amore per i suoi colori. Negli ultimi anni il tifoso rossazzurro ha dovuto soffrire le gestioni sbagliate, gli errori di certi individui mettendo alla prova la passione di molti che andavano allo stadio ogni domenica e che toglievano qualche ora alla famiglia, per restare accanto alla propria fede.
DALLE STELLE ALLA C
Proprio quando i ragazzini iniziavano a vestire le maglie di Mascara, Gomez, Castro e altri, spogliandosi da quelle di squadre del nord, iniziava il declino del Catania di Pulvirenti.
Con il ritorno in serie B, la piazza sembrava essersi compattata e unita, con l’obiettivo di risalire subito tutti insieme, perché un errore di percorso ci poteva anche stare.
Ma “i treni del gol” e la retrocessione in serie C con punti di penalizzazione, hanno dato un primo taglio netto ad alcuni seguaci della squadra dell’elefante, che hanno abbandonato con la scusa di non voler accettare Pulvirenti come proprietario.
RESTANO I SOLITI
Sicuramente il taglio della doppia retrocessione ha indebolito nettamante il numero di supporters etnei, ma ha reso più forti quelli che sono rimasti a sudare insieme alla propria fede, pur non accettando il proprietario. Ma nei primi due anni di serie C il supporto anche in termini di abbonamenti non è mancato, superando sempre quota 6000.
Il vero innamorato però ha subito ancora altre scosse, come: “la farsa della serie B nulla” e il rischio fallimento arrivato dopo un ritorno di Lo Monaco, che da prima faceva ben sperare e poi esasperare.
Ma come ogni grande tifoso, con la sciarpa al collo, lo “zoccolo” duro catanese era sempre lì a sostenere i colori, a contestare i soprusi e a festeggiare il salvataggio della matricola insieme alla Sigi.
Anche se decimato dai tanti anni di serie C, lo stadio era pronto a supportare gli imprenditori “nostrani” malgrado la pandemia, ma con la consapevolezza di dover arrivare a una rinascita completa con una proprietà più sicura, Tacopina.
I DEBITI PESANO ANCHE AI TIFOSI?
Adesso che i rapporti tra la Sigi e Tacopina non sembrano per nulla scontati, il pubblico etneo che si è sempre compattato contro tutti e tutto, sembra iniziare a vacillare.q
Per alcuni, combattere contro campionati difficili e debiti copiosi sembra essere più grosso di un amore lungo 75 anni.
Adesso che il Catania 1946 ha bisogno dei suoi appassionatissimi sostenitori, dato il momento di incertezza, per la prima volta è spettatore di alcuni schieramenti interni che sperano nel suo fallimento per azzerare un debito, come se fosse il loro.
In queste ore alcuni che si processano grandi innamorati sono pronti a voltare le spalle a quella matricola, che ad oggi è stata più forte di equivoci e debiti che l’hanno vista sempre difesa dalla suo esercito che ogni giorno che passa sembra vedere solo i più coraggiosi, innamorati e nostalgici.
(Foto strettoweb)