Derby Catania-Palermo, gara valevole per la 12sima giornata del Girone G del Campionato Nazionale Primavera 3 – “Dante Berretti”, alle ore 15.00, nel Campo 2 di Torre del Grifo.
I rosanero sono lanciatissimi avendo inanellato 25 punti in 11 partite e mantenendo l’imbattibilità (7 vittorie, 4 pareggi e 0 sconfitte) ma i rossazzurrini, terzi a 20 punti, a tre lunghezze dal Catanzaro e a -5 dal Palermo, proveranno in tutti i modi ad accorciare le distanze. Palermo che vanta il miglior attacco e che in rosa può contare sull’esperienza di ben sette 2002. Catania giovanissimo, con giocatori solo a partire dalla classe 2003. All’andata è finita 2-2.
PRIMO TEMPO
Il Catania inizia a spron battuto, andando vicino al gol già dopo appena 3 minuti di gioco con il tap-in di Limonelli che per poco non trova la rete. Passano appena due minuti ed è Corona, figlio di “Re Giorgio”, a sfiorare il diagonale vincente per il Palermo ma la sfera si perde lentamente a lato.
Socca il 15′ e Matranga compie un miracolo opponendosi a una bordata di Limonelli su assist di Fichera ma i gol dei due rossazzurrini sono nell’aria: prima Fichera su disimpegno grossolanamente errato di Matranga piazza un diagonale chirurgico al 22′, poi al 25′ bissa Limonelli con un gran sinistro a corollario di un’azione corale d’altra categoria.
A tempo scaduto, Panarello si inventa un gol magistrale: ha la palla sul destro, gli chiudono lo specchio della porta due avversari, in un fazzoletto di campo dipinge tre dribbling da incidere sui DVD per le scuole calcio e insacca all’incrocio di sinistro dove Matranga, stavolta, è spettatore incolpevole di una magia.
SECONDO TEMPO
Nel secondo tempo il Palermo prova a reagire e ci riesce. Al 5′ su punizione di Barcellona è bravo Coriolano a neutralizzare, appena un minuto dopo Caracappa esplode un bolide ma Coriolano si supera. Nulla può sul calcio di punizione di Lo Coco: destro all’incrocio dai 25 metri, imprendibile e 3-1. Al 18′ però è il Catania a sfiorare il poker con Aquino, appena entrato con un esterno destro che si spegne di poco a lato. Trascorrono appena due minuti e i rossazzurrini rischiano di fare ancora male ai rosanero con un’inzuccata di Lo Duca che esce di poco rispetto alla sinistra della porta difesa da Marco Matranga.
Ennesima punizione in favore del Palermo (molto dubbia per usare un eufemismo), palla che scheggia l’incrocio dei pali a Coriolano imbattuto. Su capovolgimento di fronte Tropea sfiora il gol con un diagonale dal limite dell’area.
Il 4-1 era nell’aria e nasce da un colpo di tacco illuminante di Fichera che allarga sulla sinistra per Aquino, il ragazzo si incunea verso l’area di rigore e concede la chiusura dell’uno-due a Fichera con il tap-in vincente da 0 metri che certifica la doppietta personale. Barcellona trova il secondo legno con un gran tiro dalla distanza al 35′ ma Le Mura, stratosferico in cabina di regia, e compagni non si disuniscono. Ottimo anche l’ingresso di Currò.
Ora è il Catania il miglior attacco del torneo grazie al capolavoro di mister Giovanni Marchese che ha avuto il grande merito di trattare tutti i giocatori che compongono la rosa come titolari, leggendo alla perfezione la partita. Per i rosanero prima sconfitta che può molto caro: la perdita del primato in favore del Catanzaro.
(foto: stadionews.it)