Facciamo un gioco. Giochiamo a “sliding doors”. Porta A: il Catania viene acquistato da Joe Tacopina il 26 aprile; Porta B: il Catania è alla ricerca di nuovi soci, italiani ed esteri, e si appresta ad affrontare la nuova stagione con una sfilza di punti interrogativi.
Sì, ok. Ma chi dice che nel caso di Porta A, non ve ne fossero? Si è parlato tanto dell’evidenza fondi che l’avvocato Tacopina avrebbe dovuto presentare solo in caso di acquisto del pacchetto azionario ma, essendo rimasto ancorato alla dimensione onirica, potremmo non conoscere mai la verità. Si è limitato a un conto corrente personale (in realtà non era tenuto a farlo) che testimonia un cospicuo saldo disponibile ma non fornisce garanzie specifiche.
Il passato parla per lui, questo è fuor di dubbio. La nostra vuole essere una semplice analisi, da esterni, da chi si occupa di riportare informazioni senza interferire con elementi fantasiosi o di dubbia discendenza. Gli articoli “figli del like” non chiarificano, confondono; le diatribe non illuminano, rabbuiano.
Porta A e Porta B, qualunque ingresso venga prescelto dal Liotru mentre attorciglia la proboscide sulla maniglia per affacciarsi al futuro, non descrive certezze. Se Tacopina fosse stato sicuro di voler prendere il Catania, ben oltre l’evidenza dei fondi, avrebbe trovato un pre-accordo con SIGI, anche da ratificare a luglio, costellando il preliminare di clausole e contro-clausole ma senza gettare, almeno temporaneamente, spugna e penna. Lo stesso discorso vale per gli investitori italiani e svizzeri che hanno bussato alla Porta A timidamente, intimoriti soprattutto dalle posizioni debitorie annose del Calcio Catania nei confronti di Agenzia delle Entrate e Comune di Mascalucia.
In nessun caso, ed è questa l’unica certezza che emerge amaramente, il futuro del Catania appare ben delineato. Con Tacopina non sono emerse mai certezze per il futuro che andassero oltre i proclami (c’è sempre tempo per essere smentiti…), e con l’attuale società, che lavora giorno e notte per procedere all’iscrizione senza incappare in penalizzazioni (ieri il primo step con la presentazione documentale del P.A.), non siamo in grado di comprendere quale campionato ci si possa attendere.
La mancanza di chiarezza, quell’onda schiumosa e biancastra che s’infrange sulla scogliera opacizzando il futuro, è quanto di più irritante possa contribuire all’orticaria della tifoseria rossazzurra. Ma è tutto ciò di cui disponiamo al momento, è tutto ciò che mantiene viva la speranza di esserci, la certezza della matricola 11700 e la possibilità di ricapitalizzare il club in corso d’opera. Quindi teniamoci stretta questa “Porta C”, anche se siamo stanchi del solito alfabeto a tre lettere.