Ai microfoni di Catania Mood è intervenuto il giornalista Alessandro Fragalà (Futura Production – TeleJonica).
Con l’amico e collega si è disquisito delle ultime vicende riguardanti il Calcio Catania.
Inoltre, si è fatto un cenno anche sulla stagione dei rossazzurri, che si è conclusa qualche settimana fa con la prematura eliminazione dai playoff a favore del Foggia.
Alessandro, innanzitutto grazie per aver accettato l’invito di Catania Mood. Come stai?
“Intanto grazie a voi per l’invito. Sto bene e non ho problemi particolari. Si lavora sempre di fretta, però quando si ha tanto da fare, evidentemente significa che le cose vanno bene e quindi non posso lamentarmi”.
Veniamo all’argomento centrale, ovvero il Catania. Prima di passare alla questione societaria, ti chiedo un giudizio complessivo sulla stagione dei rossazzurri.
“Io l’ho detto più volte durante la stagione nei vari appuntamenti con Solo Chiacchiere: il giudizio complessivo sulla stagione dei rossazzurri non può che essere positivo. Bisogna considerare da dove si è partiti lo scorso 23 luglio. Dopo il salvataggio della società e della matricola da parte della Sigi, tra mille difficoltà è stata costruita una buonissima squadra che ha disputato un campionato positivo. È chiaro che prendendo singolarmente le partite, qualche critica va fatta, ad esempio sulla gara dei playoff con il Foggia, dove il Catania avrebbe potuto dare qualcosa in più. Non abbiamo visto la squadra che avevamo apprezzato nelle gare precedenti. Un Catania troppo debole dal punto di vista psicologico, soprattutto dopo il gol di Maldonado, quando serviva un gol per recuperare lo svantaggio iniziale. Poi è chiaro che non avremmo potuto dire cosa avrebbe fatto quella squadra se fosse andata avanti, però secondo me poteva passare altri turni. In definitiva, penso che il sesto posto conquistato dalla squadra, in realtà quinto sul campo, è stato un ottimo risultato. Su questo non si discute”.
La trattativa con Tacopina sembra essere ormai tramontata. Che opinione ti sei fatto sulla vicenda?
“Più che farmi un’opinione, posso dirti che io ho pienissima fiducia nei professionisti che gestiscono e che lavorano nel Calcio Catania, perché come sapete, con Futura Production curiamo la comunicazione della società e quindi abbiamo avuto il piacere di conoscerli e di lavorarci insieme, specialmente l’avvocato Giovanni Ferraù. È chiaro che se la trattativa con Tacopina non è andata in porto, evidentemente c’era qualcosa che non andava nell’offerta dell’italo-americano, che ho avuto il piacere di conoscere e di intervistare. Mi ha sorpreso positivamente per il suo carisma”.
In questi giorni circolano tanti nomi di possibili gruppi stranieri o imprenditori locali interessati al Catania. Pensi possa concretizzarsi qualcosa o le condizioni del club sono purtroppo vincolanti?
“Che io sappia, non esistono affatto condizioni vincolanti. Ci sono delle trattative in corso per fare in modo che alcuni investitori possano entrare e coadiuvare Sigi nella gestione del Catania. Ci sono varie discussioni aperte con diversi imprenditori: c’è chi entrerebbe solo come investitore e chi, invece, acquisterebbe la maggioranza. Sono situazioni molto complicate su cui non voglio assolutamente entrare. È chiaro che la Sigi lo ha ribadito e lo voglio ribadire anche io, perché è giusto che i tifosi sappiano: la Sigi c’è e non ha alcuna intenzione di andare via o di scomparire. La Sigi è pronta perché lo ha già fatto”.
Infine, ti chiedo un parere su quello che ormai è diventato motivo di dissidi tra la tifoseria: salvataggio matricola o ripartenza da zero? Tu da che parte stai?
“Se me lo avessi chiesto qualche anno fa, probabilmente ti avrei risposto che se non c’era niente da fare si poteva anche ripartire da zero, così come è successo in tante altre piazze che poi sono ritornate ad altissimi livelli. Adesso, invece, sono dalla parte dei tifosi e sono assolutamente convinto che bisogna difendere la matricola e la storia. Perdere adesso tutto ciò che è stato fatto nell’ultimo anno dalla Sigi non avrebbe alcun senso. Anche se non è stato totalmente ripianato il debito, si è fatto un lavoro importantissimo. Fallire adesso sarebbe assurdo e, comunque, non sta nei piani della Sigi”.