I nomi non sono saltati fuori e, a dirla tutta, importa poco alla piazza conoscere le generalità dei tre soci catanesi che dovrebbero far parte del già corposo CdA di SIGI in Calcio Catania. Purtroppo però pare che la stragrande maggioranza dei 24 soci (ben 21) non sarebbe disposto a partecipare alla ricapitalizzazione sociale.
Il tempo dei fatti è giunto inesorabile, la scadenza dei termini per presentare la domanda di iscrizione al prossimo campionato è imminente e la programmazione tecnica deve seguire subito dopo.
Servono 2,3 mln subito ma serve anche moltiplicare questa cifra per un coefficiente ancora impossibile da definire con esattezza, almeno fino al 5 luglio quando il Tribunale di Catania si esprimerà sul sequestro conservativo richiesto da Catania Servizi Srl.
Per questo Calcio Catania e Sport Investment nel comunicato ufficiale congiunto hanno proposto alla città un sostegno sotto forma di versamento bancario con cifra libera, sperando in un miracolo (pare che la cifra da coprire in 10 giorni per consentire l’iscrizione superi il milione di euro, ndr).
Tradotto:
-Servono altri capitali per la campagna-acquisti;
-Occorre saldare i debiti con i creditori privati (circa 4mln di euro secondo le indiscrezioni raccolte in settimana);
-Occorre definire la ristrutturazione del debito con l’Agenzia delle Entrate di Palermo (oltre 8mln di euro da spalmare in vent’anni).
Il processo di ricapitalizzazione è avvenuto proprio per procedere all’iscrizione che avverrà entro il 28 giugno. Ma con le incombenze economiche pendenti dal Tribunale e con la situazione perennemente da definire con l’Agenzia delle Entrate regionale, l’encomiabile “guerra” di SIGI può essere vinta solo attraverso le numerose battaglie che la separano dall’arduo traguardo finale: un campionato all’altezza di un nome altisonante come “Calcio Catania”.