“Ferr” come “Ferrari” o “Ferr” come “Ferraù”? Certo che, in un periodo rossazzurro bislacco come questo, ogni qualvolta si verificano un episodio o una dichiarazione potenzialmente esilaranti, non sappiamo se piangere o ridere.
Malinconia, portami via. Ci abbiamo provato a stampare una sorriso fasullo sul nostro volto segnato dalla stanchezza ma non ci siamo proprio riusciti. Di battute, di cattivo gusto o inclini all’ilarità, non ne sentiamo la necessità
Catania non è stanca, è in ginocchio. La “raccolta fondi” che da grande vuole diventare “azionariato popolare” è l’extrema ratio in cui speravamo di non incorrere. Invece eccoci qui, aggrappati a una sorta di “Otto per mille” non imposto, e ci mancherebbe, ma che ci fa sentire obbligati moralmente a partecipare (“e se a causa del mio irrisorio contributo non si iscrivesse? E se tutti la pensassero così e nessuno verserebbe neanche 10€? Sì, ma se si iscrive e poi facciamo la fine del Trapani?”).
E’ delittuoso ridursi all’ultimo respiro, prima di sapere se ci troveremo di fronte a una morte volontaria che mai potrà essere equiparata a un’eutanasia serena e indolore oppure a una morte violenta…Il fatto è che il requiem risuona, ovattato ma costante, e i tappi alle orecchie non bastano a scacciarne lo spettro.
Tra 4 giorni sapremo, ma sapremo davvero poco o tutto. Quando il lavoratore sostiene che “il lunedì” sarebbe da abolire, non sbaglia: lunedì 28 giugno, scadenza per l’iscrizione; lunedì 5 luglio, il Tribunale si esprime sul sequestro conservativo di oltre 3mln di euro. Jovanotti canta: “Anche di lunedì sera è sempre sabato sera, tanto non si lavora”. Già, a Catania ormai un giorno vale l’altro. C’era una volta la domenica allo stadio…
Francesca Tremoglie