Ritorna l’appuntamento settimanale con Tifosi Mood, la rubrica interamente dedicata ai tifosi del Catania. Oggi c’è con noi Fabio Di Stefano, che oltre a gestire la testata MondoCatania.com è anche un grandissimo tifoso dei colori rossazzurri.
Fabio, grazie per l’invito accettato. Come stai?
“Innanzitutto ringrazio la vostra redazione per l’invito. Dopo un periodo duro per tutti, adesso le cose vanno decisamente meglio”.
Oltre che dirigere la testata di MondoCatania, tu sei anche un grande sostenitore di questi colori. Da quanto tempo segui il Catania?
“Ho iniziato a seguire il Catania in età precoce.h Ricordo che provavo a convincere mio padre a portarmi allo stadio ogni volta che i rossazzurri giocavano in casa. Il mio è stato un amore a prima vista”.
Da tifoso, che opinione ti sei fatto di questi ultimi mesi? Ti aspettavi si riuscisse ad inviare la domanda per l’iscrizione?
“A prescindere da ciò che il Catania abbia fatto in campo, credo che nell’ultimo periodo la società abbia commesso moltissimi errori. Innanzitutto di comunicazione, visto come è stata gestita la vicenda della cessione, poi saltata, a Tacopina. Non si possono definire cinque o sei date diverse per il closing e non rispettarne nemmeno una. Lo stesso discorso vale per la riduzione dei debiti. Del programma presentato da Sigi prima dell’acquisto del club, sono stati rispettati pochissimi punti. In particolare non c’è traccia del corposo piano industriale di cui si era parlato, né del rilancio sul piano sportivo. Per quanto concerne l’iscrizione devo essere sincero. Sino a pochi giorni dalla scadenza dei termini non mi aspettavo che il Catania riuscisse a mettersi in regola. Ho ritrovato la speranza solo a poche ore dal gong”.
Se la Co.Vi.Soc accettasse l’iscrizione, secondo te, cosa potrebbe succedere da qui in avanti in casa rossazzurra? Esiste il rischio di emulare Matera e Trapani?
“Dobbiamo guardare in faccia la realtà: in mancanza di nuove risorse difficilmente il club concluderà la stagione senza avere dei problemi. Soprattutto se gli stadi non dovessero riaprire al pubblico quanto meno con una presenza significativa. Certo, si può impostare la stagione in un certo modo, senza ambizioni di alta classifica e con una squadra a basso costo. Con il rischio che, nella prossima estate, ci ritroveremmo ancora a parlare di iscrizione miracolosa”.
Infine, ti chiedo un giudizio sull’operato dei protagonisti in questione: da Tacopina, fino ad arrivare alla Sigi.
“Avere una chiara idea sulla mancata cessione a Tacopina non è possibile. Ciascuno dei protagonisti tira acqua al proprio mulino, come è normale che sia. È anche vero che, ad oggi, Sigi pare non abbia ricevuto risposte ufficiali dagli enti interessati. Mi riferisco all’Agenzia delle entrate e al Comune di Mascalucia. E Tacopina era stato chiaro: senza riduzione del debito, con tanto di carte in mano, non se ne sarebbe fatto nulla. Le date fissate per il closing c’erano, Tacopina ha aspettato, ma non ha ricevuto quel che aveva richiesto. E questo per due volte, prima a febbraio e poi ad Aprile”.