Nella serata di ieri è arrivato il verdetto finale, l’Italia è campione d’Europa, l’Italia è la vincitrice della sedicesima edizione del campionato europeo per nazioni. La squadra di Roberto Mancini ha saputo sfruttare il proprio potenziale riuscendo a pareggiare il gol segnato da Luke Shaw al secondo minuto di gioco (una vera e propria doccia fredda dinnanzi a poco più di 60.000 spettatori inglesi), grazie al gol realizzato da Leonardo Bonucci. Sono stati sicuramente novanta minuti in cui si è vista la supremazia italiana; la qualità, il carisma, la volontà degli azzurri hanno prevalso per poter concludere in parità i tempi regolamentari.
Gli azzurri non hanno desistito, tutt’altro, riuscendo a portare la sfida ai supplementari prima, e ai rigori poi. Ma nel calcio si sa, i rigori possono essere paragonati ad una roulette russa, tutta Italia era reduce dagli incredibili rigori contro la Spagna che hanno permesso di approdare in finale, e certamente nella partita più importante di tutte non si poteva sbagliare assolutamente. Tutta Italia era aggrappata ad un filo di speranza, a quel tricolore che abbiamo sventolato per tutta la durata della competizione, tutta Italia voleva fortemente la vittoria.
Per gli azzurri si presentano dal dischetto Domenico Berardi, Andrea Belotti, Leonardo Bonucci, Federico Bernardeschi e Jorginho, per l’Inghilterra Harry Kane, Harry Maguire, Marcus Rashford, Jadon Sancho e Buyako Saka. Il primo errore è causato da Belotti, sembra essere tutto in salita per gli azzurri ma Rashford sbaglia incredibilmente spiazzando Donnarumma colpendo il palo. I cambi realizzati da Southgate alla fine del secondo tempo supplementare risulteranno essere decisivi in negativo per gli inglesi; errori dal dischetto per Sancho, e per Saka, complice i grandi riflessi dell’estremo difensore italiano.
La carrellata dei rigori finisce a favore degli azzurri che possono festeggiare nel tempio di Wembley il titolo di campione d’Europa dopo ben 53 anni, dal lontano 1968 in cui l’Italia vinse contro la Jugoslavia, a decidere il match fu proprio il catanese Pietro Anastasi e a sollevare la coppa fu un certo Giacinto Facchetti.
Poco più di mezzo secolo dopo la storia si ripete; in una piovosa serata estiva londinese gli azzurri di Roberto Mancini tornano sul tetto d’Europa, e adesso possiamo gridarlo a squarciagola, football is coming home!
(Foto: La Repubblica)