Ai microfoni di Catania Mood risponde il giornalista Massimiliano Giliberto (La Gazzetta Catanese). Una bella chiacchierata, oltreché con un collega, con un tifoso del Catania sul momento confusionario che attraversa il club rossazzurro. Di seguito le risposte le nostre domande.
Massimiliano, innanzitutto grazie per aver accettato l’invito di Catania Mood. Come stai?
“Grazie a voi ragazzi per l’invito inoltratomi e per aver pensato a me. Per me è un piacere rispondervi”
Tra qualche ora, il Catania inizierà il suo ritiro precampionato alla guida di mister Baldini. Ti ha convinto la sua riconferma?
“È innegabile che il lavoro svolto da Baldini alla fine dello scorso campionato è stato notevole. È riuscito a ricompattare il gruppo e ha dato una identità tattica alla squadra che gli ha permesso di esprimere un bel gioco. Peccato per la sconfitta nei playoff contro il Foggia ma quella gara, credo, è stata fortemente condizionata da fattori extra-campo (proprio in quei giorni cominciarono a emergere i primi dubbi sulla trattativa con Tacopina). Adesso sono curioso di vederlo all’opera ad inizio stagione dove avrà la possibilità di plasmare sin da subito il gruppo a sua disposizione”.
Ceccarelli e Russini sembrano ormai prossimi al passaggio in rossazzurro. Vanno via, invece, Manneh, Martinez e Welbeck. Come giudichi, finora, queste prime mosse di mercato?
“Dopo gli arrivi dei tre portieri, l’annuncio di Ceccarelli è certamente un buon innesto per la rosa etnea. L’esterno è un giocatore che conosce bene la categoria e, insieme a Russotto e Piccolo, va a formare una batteria di esterni davvero interessante. Dovesse arrivare anche Russini credo che il Catania possa essere sicuro di avere gli uomini giusti per un 4-3-3 davvero offensivo. Mi aspetto una buona alternativa a Sarao e la possibilità di avere due centrocampisti bravi da affiancare a Maldonado. Spiace per l’addio a Welbeck e Martinez, soprattutto per il loro attaccamento alla maglia mentre su Manneh rimane un po’ di rammarico per non aver assistito alla definitiva esplosione di un ragazzo cresciuto nel nostro vivaio”.
Situazione societaria: nonostante l’iscrizione, nelle prossime settimane il Catania sarà atteso da tantissimi ostacoli, uno su tutti il sequestro preventivo. Quali sono le tue sensazioni? Si riuscirà a sfangarla o si rischia ancora grosso?
“La situazione societaria rimane sempre la spada di Damocle sulla vita del nostro 46. La richiesta di sequestro preventivo mette ancora di più a serio rischio la situazione e se il Tribunale dovesse accettare la richiesta potrebbero aprirsi scenari davvero pericolosissimi. SIGI sta lavorando per trovare soluzioni che possano garantire stabilità ma, come detto dagli stessi protagonisti, non è facile trovare investitori capaci di affrontare una situazione debitoria come quella rossazzurra”.
Infine, ti chiedo, seppur oramai è acqua passata, un’opinione sul brutto epilogo delle querelle Sigi-Tacopina.
“Personalmente ero presente quel 16 gennaio davanti Torre del Grifo quando Tacopina uscì con sciarpa rossazzurra al collo annunciando di aver siglato il preliminare con Ferraú e gli altri componenti della SIGI. Poi il lungo protrarsi della trattativa cominciava a farmi dubitare di qualcosa e, sinceramente, gli ultimi batti e ribatti tra un lato e l’altro fanno emergere che sarà venuto meno qualcosa che ha fatto saltare l’accordo. Adesso leggere di un Tacopina vicino all’acquisto della SPAL da un lato mi fa sorridere perché leggo le stesse dichiarazioni ma dall’altro mi mette un po’ di tristezza perché, forse, Catania ha perso una grossa opportunità di rilancio e non solo calcistica”.