Partiamo dal comunicato ufficiale diramato dalla SIGI (Sport Investment Group Italia):
“La SIGI, Società proprietaria del Calcio Catania, rende noto che in data 27 agosto, nel corso dell’assemblea dei soci è stato nominato un nuovo consiglio di amministrazione, il nuovo CdA è formato da Gaetano Nicolosi con la carica di Presidente, e i consiglieri, Giovanni Ferraú, Riccardo Salice, Giovanni Palma, e Luigi Aliquò”.
Il Catania, prima dell’esordio tra le mura amiche contro la Fidelis Andria, ha reso noto il nuovo organigramma che costituirà il CdA, conferendo a Gaetano Nicolosi, in qualità di azionista di maggioranza, il ruolo di Presidente.
Un rimpasto strategico che mira a consolidare la posizione economica della SIGI, per il momento unica proprietaria del Calcio Catania, con interlocuzioni che si susseguono ormai da mesi tra una selva oscura di millantatori che si approcciano al club senza possedere i requisiti idonei per farvi ingresso, altri che avrebbero avuto la possibilità di immettere cospicue somme di denaro ma sopraffatti dalla timidezza hanno tergiversato e, infine, demorso, altri ancora invece hanno preferito dileguarsi in seguito alle pressioni ritenute eccessive.
Così, prima di dedicarci solo al campo, volevamo analizzare la questione societaria attuale che è propedeutica ai buoni risultati più di quanto si possa immaginare. Il Catania deve fronteggiare spettanze fiscali per circa 700mila euro entro il prossimo 16 settembre. E’ indubbio che un eventuale accordo con uno o più investitori, in questo momento storico, gioverebbe alle casse del club e consentirebbe una programmazione quanto meno nel breve periodo (mica poco di questi tempi!). Ciononostante, qualora non dovesse concretizzarsi nessuna trattativa con potenziali nuovi soci/investitori, il cambio di direzione in seno al CdA rappresenta un segnale se non di forza economica quanto meno di continuità anche in caso di “solitudine”.
Se, infatti, la SIGI dovesse proseguire l’amministrazione del club nel prossimo trimestre senza contare su immissione di liquidità esterna, la sensazione è che l’ordinario possa essere garantito anche solo attraverso le quote degli attuali soci o, nella peggiore delle ipotesi, convocando una nuova assemblea e procedendo a un’ulteriore ricapitalizzazione.
Non è un concorso, ma se prima la società sembrava sbandare dopo la nomina del nuovo CdA ci troviamo di fronte a un bando: chi per meritocrazia e credibilità dimostrerà coi fatti di essere intenzionato a fare ingresso in società, sarà premiato. Certo, occorre fegato e una massiccia dose di spericolata follia per aggiudicarsi le quote del Calcio Catania.
Ora sì che possiamo concentrarci sulla prima in casa contro la Fidelis Andria. Ma una chiosa sulle vicende societarie era d’obbligo anche per affrontare la gara con moderato ottimismo.
(Fonte Immagine: NewsSicilia)