Chi ama il calcio conosce l’importanza del numero dieci, non un semplice numero, ma il numero, quello che ogni bambino seguace di questo bellissimo sport sogna un giorno d’indossare da grande, quel numero che ti fa sentire importante, il punto di riferimento per i compagni, quel numero che ti rende responsabile e che ti “battezza” come vero e proprio fantasista.
Nel mondo del fútbol ricordiamo vere e proprie leggende indossare questo numero così prestigioso quanto autorevole; dal compianto Diego Armando Maradona alla pulce Lionel Messi, da Ronaldinho a Platini, passando ancora per “il divin codino” Roberto Baggio fino ad arrivare a Del Piero e Totti, e poi ancora Pelé, Zico, Savicevic, Gullit, potremmo stare qui ore e ore ad elencare i mostri sacri del calcio.
Passando dal generale al particolare e soffermandoci sull’analisi della nostra storia, il “dieci” è stato affidato a diversi calciatori tra cui Peppe Mascara, Roberto De Zerbi, Luis Oliveira, Davor Vugrinec, Pitu Barrientos (per un breve periodo) fino a giungere al numero 10 della nostra storia per antonomasia: Francesco Lodi.
Da qualche giorno a questa parte, il “peso” di questa maglia è sulle spalle di un giovane figlio della nostra terra, un catanese doc che ama Catania più di ogni altra cosa, parliamo del promettente e talentuoso Kevin Biondi, tornato alle pendici dell’Etna in prestito dal Pordenone, attuale proprietario del cartellino. Kevin, che si era già messo in mostra con il Catania negli anni passati, ha tanta voglia di dimostrare ancora una volta le proprie potenzialità e il proprio valore, cercando quanto più possibile di apportare nuove energie alla squadra per centrare l’obiettivo prefissato ad inizio campionato.
(Foto: Calcio Catania)