Come ogni settimana, torna la nostra rubrica con Turi Di Stefano, leggiamo che cosa ci ha detto ai nostri microfoni:
Mister, analizzare questa sconfitta è assai arduo e lo è ancor di più se ci soffermiamo sugli evidenti errori arbitrali che come a Catanzaro hanno deviato la gara verso binari più scoscesi. Come giudica l’arbitraggio delle ultime due gare?
Rigore contro il Catania al “Ceravolo”? Inesistente è dire poco e non possiamo nemmeno giudicarla come una svista ma non deve assolutamente divenire un alibi per giocatori ed allenatori. Contro la Turris, invece, comprendo appieno la decisione arbitrale nei confronti di Baldini e anche l’espulsione di Russini. A mio modesto avviso, più che di errori arbitrali, parlerei di errori nostri.
Simone Russini, napoletano verace alla corte del Catania, ha siglato a Catanzaro un euro gol spettacolare, quali emozioni ti pervadono prima di tirare un calcio di punizione?
Un calcio di punizione può trasformarsi in una ghiotta occasione ma succede raramente e a Catanzaro da quella zolla, la palla è finita in rete. E’ un qualcosa che comunque va studiato, pure nei segnali per capirsi in campo, e provato anche in settimana e da qui si vede il lavoro del mister ma anche del gruppo. E’ davvero un’emozione grandissima.
Lunedì sera il Catania scenderà in campo contro il Picerno, ad un mese esatto dall’ultima vittoria degli etnei. Che cosa manca al gruppo allenato da Baldini per poter racimolare il bottino pieno in trasferta?
Il Picerno è indubbiamente una buona squadra e purtroppo capita nella settimana più difficile e sono sicuro che i giocatori si guarderanno in faccia, all’interno degli spogliatoi per poter ripartire da zero e scuotersi. Ormai anche parlare di tattica è sbagliato, ora ci vuole amore ed orgoglio dei nostri ragazzi.
Sembra che a questo gruppo manchi la serenità e la concentrazione. Forse i “senatori” non riescono a trasmettere la passione e la voglia giusta per vestire questa gloriosa maglia? Insomma, certo è che spesso si gioca con estrema sufficienza…
Quando si firma un contratto, bisogna pensare a quanto sia importante la maglia per il tifoso e voglio ricordare che questa società esiste dal 1908, è chiaro che c’è qualcosa che non va per il verso giusto. Problemi societari? Non è un’alibi, non credo che questi giocatori non conoscessero la reale situazione economica del Calcio Catania al momento del loro approdo alle falde dell’Etna.