Il Vocabolario della lingua italiana Treccani afferma che attraverso l’utilizzo del termine “guerriero” si è soliti indicare un combattente, un prode, un forte e valoroso soldato, ed oggi in particolar modo mi preme analizzare una figura che, in qualche modo, ha toccato le emozioni di ognuno di noi: Siniša Mihajlović.
Esatto, proprio lui che la guerra nell’ ex-Jugoslavia l’ha vissuta con i suoi occhi e sulla sua pelle. La definisce devastante per la sua patria e per il suo popolo, un evento che gli causa senza alcun dubbio ricordi terribili, incancellabili, pieni di sofferenza e paura, ha visto la sua gente cadere, la sua città distrutta, tutto raso completamente al suolo.
La sua carriera da giocatore parla da sé, forte fisicamente e dotato di un sinistro potente e preciso, si afferma tra Sampdoria (in cui militavano Roberto Mancini, Walter Zenga e Ruud Gullit) e Lazio dove segnerà ben 20 gol nelle varie competizioni.
A Catania lo ricordiamo con piacere per la sua esperienza di allenatore nella stagione 2009-2010 rilevando la squadra etnea in ultima posizione. Siniša incomincerà a lavorare sodo per poter uscire dalla zona retrocessione, e i frutti del suo operato incominciano a vedersi, quando nel dicembre 2009 conquista una storica vittoria sul campo della Juventus, vittoria che mancava da ben quarantasei anni. Continua ad inanellare una serie di risultati utili ai fini della salvezza in massima serie, ricordiamo sicuramente quel Lazio-Catania (terminata con il risultato di 0-1 ndr) o la notte del 12 marzo 2010, quando il Catania sconfisse per 3-1 l’Inter, che da lì a poco avrebbe vinto il famosissimo triplete.
A fine stagione, Siniša riesce nella sua impresa, il Catania ottiene una salvezza importantissima, occupando il tredicesimo posto in classifica raggiungendo quota 45 punti (di cui 36 guadagnati dallo stesso allenatore serbo). Catania è in festa, una salvezza che sembrava improbabile, diventata realtà grazie alla tenacia, alla grinta, alla passione dell’operato di un combattente che non ha mai mollato.
Il verbo mollare infatti non è presente nella mente di Siniša, lui che nel 2019 annuncia a tutti in conferenza la sua malattia. Non si è mai arreso, ha lottato contro questo mostro, che in qualche modo gli ha cambiato la vita. La sua determinazione lo ha portato a sconfiggere il mostro, annientandolo e riprendendosi quella vita che gli stava sfuggendo di mano.
Caro Siniša, tu rappresenti un punto di riferimento per tutti noi, un guerriero che non si è mai arreso nonostante tutte le avversità che la quotidianità mette di fronte, diventando simbolo di determinazione e forza.
Buon compleanno mister, un sincero augurio dalla redazione di Catania Mood.
(fonte foto: forzazzurri.net)