In vista del derby tra Catania e Palermo, come ogni prepartita abbiamo il piacere di ospitare Mister Turi Distefano, che analizza, da tecnico, la partita di Vibo e ci spiega come si prepara psicologicamente una partita così sentita, come quella di mercoledì sera, senza la presenza dei protagonisti, i tifosi.
Domenica è arrivato un altro pareggio con la Vibonese, Raffaele ha provato a vincere la partita utilizzando due moduli diversi rispetto alle scorse settimane, il 4-2-3-1 prima e il 4-3-3 nel secondo tempo. Tutti questi cambi di modulo, possono creare confusione all’Interno del gruppo squadra?
“Ogni allenatore ha le sue idee tattiche, affidandosi a due o tre moduli al massimo. Raffaele è bravo nel leggere le partite e a cambiare spesso, non deve abbandonare il suo credo tattico, ossia il 3-4-3. Ovviamente per causa delle assenze in difesa ha dovuto adattarsi con uno schieramento a quattro.
Lui sicuramente durante la settimana, studia tutti i moduli tattici che utilizza, però deve anche pensare che qualche ragazzo potrebbe non recepire i tanti movimenti spiegati. L’importante è che la squadra segua bene una struttura tattica ben precisa per tutto il campionato e assimili gli eventuali cambiamenti.”
Come mai al Catania non vengono fischiati rigori abbastanza evidenti? Gli arbitri sembrano spaventati nel dare estreme punizioni a favore degli etnei. Esiste la sudditanza psicologica in serie C?
“Il Catania di Pulvirenti in serie A aveva ottenuto un’ottima considerazione da parte della lega, ma dopo tutto quello che è accaduto con lo scandalo dei “treni del gol” e con il quasi fallimento, la società siciliana forse viene vista con un altro occhio. Dobbiamo ringraziare la Sigi per quello che ha fatto, speriamo di acquisire credibilitá in futuro.
Per quanto riguarda i rigori, quello di domenica su Russotto era netto, ma non c’è a mio avviso una malafede degli arbitri.”
Il Palermo arriva al derby dopo aver esonerato Boscaglia ma mantenendo lo stesso staff tecnico. Cosa ne pensa?
“È una cosa strana che non condivido. Quando facevo il vice allenatore a Ragusa, la società esonerò Gigi Bodi e mi chiese di prendere le redini della squadra, ma io non accettai perché non potevo mancare di rispetto al mister e lui successivamente mi chiamò per fare l’osservatore a Torino.”
Cos’è un derby di Sicilia senza tifosi?
“Io ho assistito a tantissimi derby e mi fa veramente uno strano effetto pensare a uno stadio vuoto. Tra le due tifoserie c’è un sentimento di amore e odio, perché fra gli spalti capitava ogni tanto qualche scaramuccia, ma io ho tanti amici a Palermo e parlare con loro di un Derby è sempre bellissimo.
Purtroppo dobbiamo ricordare quello che è accaduto il 2 febbraio, però mi preme sottolineare il fatto che le due tifoserie dopo quel giorno ne siano uscite con grandissima maturità.”
Qual è il derby di Sicilia che ha vissuto con maggiore emozione?
“Ricordo di un Catania-Palermo abbastanza recente, in cui ebbi l’opportunità di commentarlo insieme ad Angelo Scaltriti in radio. In quella partita il Catania fece vedere un bel calcio e una grande supremazia vincendo 2-0 con gol di Martinez e Mascara, nel 2008 credo.”
Sogniamo ad occhi aperti. Mettiamo il caso, che lei domani sera a mezz’ora dall’inizio fosse l’allenatore del Catania. Cosa direbbe ai suoi ragazzi?
“Intanto durante la settimana farei lavorare i ragazzi con attenzione e con l’adrenalina del derby nell’aria. Poi a 30 minuti dall’inizio negli spogliatoi, guarderei singolarmente ogni ragazzo negli occhi per fargli capire l’importanza di questa sera, dopo che tutti hanno indossato la maglia del Catania, continuando a guardarli negli occhi, gli direi di dare tutto loro stessi con determinazione. L’importante secondo me è non caricarli troppo, potrebbe essere controproducente perché non tutti percepiscono e sono abituati a partite così particolari, alcuni potrebbero percepirla in maniera troppo esagerata ed entrare in campo, più cattivi che determinati.”
Mister posso chiederle un pronostico e un protagonista su tutti per il match di domani sera?
“Nei derby non c’è nessun favorito, è una partita a sé. Partono tutti e due alla pari, ma non faccio un pronostico.
Per quanto riguarda il nome, faccio quello di Russotto, che ormai è un catanese acquisito e quindi da catanese deve giocare il suo primo vero derby con una responsabilità in più.”