Catania 46 è una pagina che si occupa di Calcio Catania. Catania 46 è una pagina che si occupa di chi ama il Calcio Catania. Catania 46 vanta oltre 31000 proseliti. Catania 46 è essenziale e, proprio per questo, speciale.
Chi la gestisce non ha grilli per la testa, procede con il proprio modus operandi senza fronzoli, senza contaminazioni giornalistiche eppure svolge informazione con la perizia del redattore ma con la purezza del tifoso. E c’è di più: Luca Giuffrida, amministratore unico della pagina, dottore in scienze motorie e specializzando in ambito medico, allenatore e osservatore nazionale, è un profondo conoscitore del gioco del calcio e non solo del calcio.
Oggi è intervenuto ai microfoni di Catania Mood per svelarci il segreto del suo meritatissimo successo social e, immancabilmente, per parlare del momento del Catania, giunto a una fase cruciale della stagione.
Luca, innanzitutto grazie di essere intervenuto ai nostri microfoni. Allora, spiegaci i segreti del successo di Catania 46. Quando è nata? Perché hai sentito il bisogno di creare questa pagina?
Intanto carissimo Marco ti ringrazio per l’invito e lo spazio concessomi e voglio ringraziare tutti coloro i quali costituiscono questa bellissima pagina, Catania Mood, che onestamente considero ormai come una famiglia a tutti gli effetti formata da ragazzi giovani talentuosi ma soprattutto professionali e, al contempo, amanti del Calcio Catania che al giorno d’oggi non è sicuramente cosa da poco. Innanzitutto colgo l’occasione per ringraziare tutti coloro che seguono la pagina Catania 46 e che ripongono in essa fiducia e stima. Catania 46 nasce circa sei anni fa, in una torrida serata di agosto dopo le nefaste notizie che ci sono ahimè giunte in quel periodo con le scelte di Pulvirenti abbastanza dubbie e poco chiare ancora adesso così come non lo sono a nessuno. Ho sentito l’esigenza di voler conferire nuova linfa e nuovo spazio a tutti i tifosi. Nasce come semplice pagina ma in questi ultimi anni è diventata un vero e proprio punto di riferimento per tutti i tifosi sia per coloro che si trovano a Catania sia per chi sta fuori città. Non vuole sostituirsi al giornalisya ma fa attività di informazione nella manierà più corretta e veritiera possibile sperando che possa piacere agli iscritti. Non voglio definirla come pagina ma come “community”, come una famiglia virtuale dove si sono creati bellissimi rapporti, come con te, che curo con molta attenzione. Spesso dico che il “like” non è un numero ma una persona. Penso che Catania 46 possa essere considerata come una agorà dove tutti possono esprimere la propria opinione rispettando quella altrui con cordialità ed educazione. Inoltre non mi interessano i 31000 followers, siamo la seconda pagina per numero di iscritti dopo quella ufficiale, è vero, ma andava benissimo anche se fossero stati 500 perché il mio modus operandi sarebbe rimasto il medesimo e il mio servizio sarebbe rimasto lo stesso assolutamente.
Che Teramo ti aspetti sabato? Una squadra appagata dall’ottavo posto in classifica, forse al di sopra delle aspettative iniziali, o combattiva e alla ricerca di un piazzamento migliore in ottica playoff?
Il Teramo mi ha sorpreso. Non immaginavo che mister Paci potesse fare un campionato di altissimo livello anche se dispone di una rosa importante per la Serie C con alcune scoperte molto interessanti come quella di Diakitè il cui cartellino è del Sassuolo e altri giocatori come Lewandowski, Ilari, Mungo, Santoro, capitan Arrigoni e Tentardini, Pinzauti e tutto il reparto offensivo, c’è anche un ex, Bombagi, che non è affatto da scartare e giocatori d’esperienza come Costa Ferreira. Domani troveremo un avversario difficile, scorbutico, forse una squadra da trasferta piuttosto che “casalinga”. Giocano un calcio propositivo, consocono il “Massimino”, e consideriamo anche l’orario particolare in cui si gioca anche per il metabolismo dei giocatori. Appagato? Il Teramo ha pagato un po’ lo scotto di inizio campionato alla fine del girone d’andata ma oggi sembra ina squadra in ripresa. Speriamo solo che non si riprenda proprio domani (sorride, ndc).Al di sopra delle aspettative? Sicuramente sì e anche in ottica playoff. Dirigenza e staff tecnico hanno lavorato tanto e, per onestà intellettuale, meritano di disputarli e cercherà di fare punti come tutte le squadre invischiate sia nella lotta per non retrocedere sia per ambire al campionato cadetto. Ma il Teramo incontrerà un Catania tosto che vorrà portare a casa l’intera posta in palio.
Questo benedetto closing alla fine si farà secondo te?
Il closing rappresenta uno dei più importanti eventi che interessano il futuro del Calcio Catania. Settantacinque anni di storia che sono stati salvati e curati dalla attuale proprietà, la SIGI, che ringrazio per quello che hanno fatto. Nessuno escluso. Ma parlo soprattutto di persone come Maurizio Pellegrino e di Vincenzo Guerini nell’ambito prettamente tecnico ma anche Nico Le Mura, Gaetano Nicolosi, Salvo Cambria, Nuccio La Ferlita, e tutti gli altri che hanno speso e sacrificato del tempo per la causa Calcio Catania e, indirettamente, anche per la sua gente. Loro sono dei tifosi prima di tutto e sanno benissimo che l’avvento di Tacopina possa rappresentare una svolta epocale in questo momento storico anche per le sorti del Catania e di Catania. Quindi credo che il closing si farà perché si deve fare e non stiamo parlando della cessione di una piccola società ma grande e fortemente indebitata e l’attesa per quanto possa essere logorante, alla fine ci porterà un piacevole esito finale, quello che ci aspettava. Voglio ancora una volta ribadire e ricordare quanto la SIGI di buono abbia fatto in questi mesi, nonostante tutto e sono sicuro che faranno la scelta migliore per il bene dei colori rossazzurri. Anche l’aspetto prettamente tecnico ha avuto i suoi risvolti positivi perché, comunque sia, il Catania oggi viaggia al quinto posto e in proiezione più alta. Qualche punto perso per strada oggi ci riporta a rimpiangere ciò che poteva essere ma non è stato ma occorre sottolineare che, ad oggi, non si può nonn essere soddisfatti di quanto fatto finora da mister Raffaele e dal suo staff. E’ normale e comprensibile la rabbia dei tifosi perché tutti vogliono un grande risultato ma ciò che conta è la sostanza cioè vincere anche senza giocare bene e va dato atto alla SIGI anche di questo perché la squadra allestita, come stanno dimostrando i risultati, è una buonissima squadra, una delle rose più forti del campionato con giocatori esperti e di categoria superiore, un gruppo vero.
Dato che sei un profondo conoscitore di calcio ti pongo anche una domanda tattica. Alla luce dei giocatori che compongono l’organico rossazzurro, secondo te quale sarebbe il modulo più adeguato alle loro caratteristiche? Posso chiederti qual è il tuo undici titolare ideale?
Grazie per le bellissime parole. Sono un conoscitore di calcio ma per quanto l’aspetto tecnico sia di mia competenza non intendo assolutamente sostituirmi a mister Raffaele che vede quotidianamente i giocatori e, quindi, sa come si allenano: verso il mister nutro profonda stima e grande rispetto. Per il mio modo di vedere il calcio sono sicuramente per un calcio a trazione offensiva, verso un 4-3-3 zemaniano o, per restare in tema rossazzurro, alla Pasquale Marino però dipende anche dai giocatori che si hanno a disposizione. Raffaele porta avanti il suo credo calcistico imperniato sulla difesa a 3, un 3-4-3 che per circostanze forzate e dovute anche dagli infortuniha optato pr il 3-5-2 utilizzato anche a Potenza. Per me il Catania per caratteristiche tecniche può utilizzare moltissimi moduli. Si tratta di una squadra camaleontica capace di cambiare volto anche in corso d’opera: passa da un 3-4-3, a un 3-5-2- fino a 3-4-1-2 e spesso Raffaele ha utilizzato anche il 4-2-3-1 e il 4-2-4. Per giocatori e caratteristiche tecniche questa squadra può variare moduli a proprio piacimento. Bisogna sfruttare le frecce che ha al proprio arco mister Raffaele: penso a Luca Calapai che quando è in forma sulla fascia risulta essere devastante ma anche Andrea Russotto, molto forte quando è in giornata così come Antonio Piccolo o Nana Welbeck che sta prendendo sempre più in mano le redini del centrocampo. In difesa abbiamo gente affidabile come Claiton, Giosa, Sales, Silvestri, Pinto che quando è nelle migliori condizioni fisiche risulta essere insuperabile e devastante. Tutto dipende dalla condizione fisica dei giocatori. Undici ideale? Sarebbe più un 4-3-3, giocherei con Confente in porta, Calapai, Silvestri e Giosa centrali, Pinto a sinistra; centrocampo con Dall’Oglio, Welbeck e Rosaia, attacco con Russotto, Piccolo e Matteo Di Piazza o eventualmente Sarao. Qui voglio spezzare una lancia a favore del tecnico Raffaele. E’ facile additare un tecnico quando non riesce a centrare la vittoria e osannarlo quando vince ma in realtà bisogna dargli atto che quest’anno non ha mai avuto a disposizone l’intera rosa per infortuni e Covid che ha condizionato inevitabilmente l’intera stagione come per tutte le squadre. Non è un’attenuante ma una constatazione dei fatti. Da questo punto di vista occorre fare un plauso al mister, al secondo Leonetti e a tutto lo staff da Armando Pantanelli in poi. Si può rimproverare poco a lui e alla squadra.
Marco ti ringrazio per lo spazio e faccio a te e al tuo staff i migliori auguri per questo “gioiello di pagina” e invito tutti coloro che sono appassionati di questi colori a seguirvi e a interagire.