Il Catania che aveva ottenuto nella prima parte del campionato grandi risultati adesso si trova a dover difendere il quinto posto. Analizziamo questo periodo particolare con l’esperienza di Mister Turi Distefano, che ci parla della squadra di Raffaele e dell’attuazione di un centrocampo a tre.
Domani si affronteranno Turris e Catania, le due squadre più in crisi del momento. Può bastare al Catania una vittoria a Torre del Greco per uscire da questo periodo nero?
“Le crisi si superano con le vittorie ovviamente, anche se non dovessero arrivare con un grande gioco non fa nulla, l’importante è portare ottimismo e capire dove si è sbagliato per ripartire. Domani sarà fondamentale la vittoria o comunque tornare in Sicilia con qualche punto, ma ovviamente il bottino pieno aiuta molto di più.
I Rossazzurri quest’anno, anche nelle vittorie non hanno dimostrato un gran gioco e una propria identità. Come si può dare una forma ben precisa a un gruppo?
“La squadra è perlopiù formata da giocatori nuovi rispetto allo scorso anno, quindi si è partito da zero e il mister si ritrova a dover dare una sua impronta a un gruppo che spesso ha subito infortuni, e questo non aiuta. Il Catania è partito in questa stagione senza pretese, i risultati sono arrivati, anche se ora stanno tardando, ma il quinto posto è un buon risultato e il bel gioco potrebbe arrivare nei momenti più importanti”
Se Raffaele non dovesse vincere le prossime due partite, potrebbe rischiare la panchina?
“Io ovviamente sono contrario agli esoneri. Se la società crede nel modo di lavorare del mister è giusto che continui su questa strada, poi se i giocatori non vanno d’accordo con il proprio allenatore è un discorso più complicato. La dirigenza deve anche pensare che adesso non è facile trovare uno che possa eventualmente sostituire degnamente Raffaele.”
La ritardata chiusura della trattativa con Tacopina può aver disturbato l’ambiente?
“I giocatori hanno lo stipendio assicurato, grazie al lavoro degli imprenditori che ci sono adesso.Giocano in una piazza importante, con una grande storia per la categoria. Quindi non posso pensare che i ragazzi si distraggano dal campo, anche perché arriveranno i playoff.”
Parliamo di tattica. Raffaele nelle ultime gare ha utilizzato un centrocampo a tre e se dovesse passare al 4-3-3, lo riconfermerebbe. Secondo lei, che caratteristiche tecniche dovrebbero avere i tre uomini della mediana?
“Per un centrocampo a quattro è più semplice perché possono bastare due uomini di rottura e si rischia di meno. Per il centrocampo a tre, ci vuole: la mente e il braccio. Almeno uno dei giocatori deve avere i piedi buoni e il pensiero veloce e gli altri due che corrono sia in fase offensiva che difensiva, con la palla e senza. Parlare di uomini è semplice ma trovare la giusta ricetta è più complicato.” Quindi Maldonado dovrebbe essere l’uomo con i piedi buoni, forse l’unico che ne abbia le caratteristiche (n.d.r).
Mister vorrei farle un plauso per aver predetto un mese fa che Russotto sarebbe stato l’uomo decisivo per questa fase del campionato, e in effetti è stato così.
“Andrea è un calciatore con ottime capacità tecniche, ed è tornato a Catania con la maturità che gli era mancata in passato”.