In vista della gara di campionato tra il Catania e l’Avellino, abbiamo intervistato il giornalista Marco Festa (Ottopagine.it). Con lui abbiamo disquisito sull’ottimo momento dei ragazzi di Braglia, sulle novità riguardanti la sfida tra siciliani e campani e, infine, gli abbiamo chiesto un parere sulla parabola discendente che vive il club rossazzurro.
1) Marco, l’Avellino sembra ormai avviato verso la conquista del secondo posto, una posizione privilegiata in vista dei playoff. Dopo le difficoltà nel girone d’andata, ti aspettavi un cambio di passo così importante?
“L’Avellino ha sorpreso tutti per la veemenza con cui ha saputo risollevarsi dalle difficoltà affrontate nel girone di andata. A novembre, il Covid ha falcidiato l’organico avendo un ruolo determinante per innescare una flessione di risultati significativa. Emblematica, in tal senso, fu proprio la partita dello scorso 29 novembre, al “Partenio-Lombardi”, con il Catania. L’Avellino ci arrivò praticamente senza panchina. Una volta recuperati tutti gli interpreti, i valori della rosa sono emersi in maniera prorompente e gli innesti del mercato di gennaio, Illanes e Carriero su tutti, hanno fatto il resto permettendo di raggiungere un equilibrio tecnico-tattico. La scintilla è scoccata dopo la sconfitta per 4-1 a Bari. I tifosi hanno contestato la squadra, che ha reagito conquistando quattordici risultati utili consecutivi, vincendo sette delle ultime otto partite e subendo solo 3 gol dal momento in cui è iniziata la striscia positiva”.
2 ) Come puoi ben sapere, in settimana il Catania ha cambiato guida tecnica. Secondo te, può esserci subito una reazione da parte della squadra rossazzurra? Può ottenere un risultato positivo nonostante al momento il gap sembra davvero tanto?
“Ogni cambio in panchina azzera le gerarchie e garantisce stimoli ai calciatori, desiderosi di mettersi in mostra agli occhi del nuovo allenatore. Per l’Avellino questo aspetto può certamente rappresentare un’insidia anche perché, oltre al cambio della guida tecnica, il Catania ha uno degli organici più attrezzati della categoria, a prescindere dal momento negativo che sta attraversando”.
3) Nella situazione in cui si trovano le due squadre adesso, per l’Avellino un pareggio a Catania sarebbe un bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto?
“Mi rifaccio alle parole di Braglia dopo il pari dell’Avellino a Bisceglie. Guadagnare un punto fuori casa non può, ovviamente, essere considerato un dramma. È chiaro, però, che il +7 sul Bari rappresenta un margine importante, ma non sufficiente per avere la certezza di chiudere al secondo posto. Ci sono ancora 7 partite da giocare, lo scontro diretto con i pugliesi e la trasferta a Terni, da affrontare, tra le altre gare rimaste in calendario. Per cui, l’Avellino proverà certamente a vincere la partita, ma senza dimenticare quanto sia importante continuare a non perdere, sia in termini di classifica, sia di autostima”.
4) Quale sarà l’undici che Braglia schiererà al Massimino? Ci saranno novità di formazione?
“C’è, innanzitutto, grande apprensione per le positività al Covid-19 dei centrocampisti Carriero e De Francesco, certi assenti al “Massimino”. I loro contagi sono stati rilevato a poche ore dalla partita contro il Potenza. Questa mattina è in programma un nuovo ciclo di tamponi nasofaringei e l’auspicio, prima di tutto per la salute dei calciatori, è che non ci siano altre brutte sorprese. Oltre ai lungodegenti Laezza ed Errico e al terzo portiere Leoni, ormai ai margini del progetto tecnico, mancherà anche Marco Silvestri, che non è tra i protagonisti della cavalcata dell’Avellino, ma che rappresenta una defezione numericamente importante per quanto riguarda la mediana, piuttosto rabberciata. La difesa sarà confermata in blocco con Forte tra i pali; Luigi Silvestri, Miceli e Illanes in difesa. A centrocampo, detto dei forfait per causa di forza maggiore, sarà riproposta la linea a cinque opposta mercoledì scorso al Potenza con Ciancio, Adamo, Aloi, D’Angelo e Tito. Alternative, in fondo, allo stato attuale, non ce ne sono. L’unica novità dovrebbe, perciò, riguardare l’attacco: Fella è stato tenuto a riposo e appare destinato a far coppia con Maniero, in gran forma e alla ricerca del gol per raggiungere la doppia cifra realizzativa”.
5) Che ne pensi di questa parabola discendente che vive da qualche giornata il Catania? Secondo te, da osservatore esterno, cosa non sta funzionando?
“Credo che si stia verificando quello che è accaduto anche ad Avellino prima dell’avvento della nuova proprietà. Quando l’attenzione per ciò che accade fuori dal campo diventa predominante rispetto a ciò che accade in campo, c’è qualcosa che non va. Mi riferisco, ovviamente, al closing per la cessione del club, molto seguita anche qui, che, volente o nolente, qualche distrazione comporta, nonostante si dichiari che la concentrazione è rivolta solo al campo. Di pari passo, questo tipo di vicende rischiano di rappresentare anche un alibi per i calciatori. Avere dei punti di riferimento chiari è fondamentale per porre le basi di una stagione con presupposti ambiziosi e programmare con serenità, oltre ogni aspetto di carattere squisitamente tecnico”.