Nuova puntata del “limbo rossazzurro”, rubrica dedicata alle sorti del nostro Catania, tra la partita precedente e quella che verrà.
È stata una settimana abbastanza movimentata in casa Catania che ha deciso di cambiare guida tecnica, sollevando dall’incarico Giuseppe Raffaele, affidando la panchina rossazzurra a Francesco Baldini.
Questo cambio di allenatore potrebbe rappresentare una scossa che la società vuole dare ai propri tesserati, un avvertimento per andare alla ricerca di un cambiamento immediato.
La partita di domenica dunque rappresenterà la prima uscita del nuovo Catania targato Baldini, il quale ha già usufruito dell’allenamento pomeridiano nella giornata di ieri. Si tratta di una sfida particolarmente difficile contro la seconda della classe; parliamo dell’Avellino guidato da un grande allenatore: Piero Braglia (in molti lo ricorderanno per la sua esperienza in maglia rossazzurra nella stagione 1985-1987).
La squadra del tecnico di Grosseto è in salute dal punto di vista performativo, meno dal punto di vista sanitario data l’indisponibilità dell’ex Carriero e De Francesco causa positività al Covid, inoltre nella serata di ieri, la squadra campana ha comunicato la positività di un ulteriore membro appartenente al gruppo squadra che è stato prontamente isolato. Secondo le ultime indiscrezioni pare che il resto dei giocatori siano tutti negativi, pronti per la partenza alla volta di Catania.
La squadra irpina, vive un momento brillante, infatti nelle ultime dieci partite ha ottenuto ben otto vittorie e due pareggi (entrambi in trasferta rispettivamente con Bisceglie e Monopoli) confermandosi vera e propria corazzata del campionato, seconda solo all’infermabile Ternana, d’altronde quando vi è una progettualità, questi sono i risultati.
Il Catania invece vive un momento estremamente negativo caratterizzato da diverse prestazioni sottotono soprattutto nell’ultimo periodo, una curva calante che si spera possa risalire già dalla difficile partita di domenica allo stadio “A. Massimino”. Il cambio di allenatore dunque serve a scuotere il gruppo squadra, che nelle ultime uscite è sembrato irriconoscibile, un gruppo squadra che deve reagire assolutamente e che non può ancora permettersi di giocare a modo suo e per conto suo.
Baldini ha il compito di intervenire sulla testa dei suoi giocatori, per cercare di eliminare qualsiasi tipo di fragilità pregressa.
Adesso non ci sono più scuse, niente più alibi!