A Catania arriva la squadra più in forma del girone di ritorno, l’Avellino. Le novità di formazione fra gli etnei fanno percepire subito il cambio tecnico, con Martinez che torna titolare e con una coppia inedita in difesa, Giosa e Claiton.
Il Catania inizia subito bene e al terzo minuto si ritrova in vantaggio con una punizione di Russotto deviata dalla barriera. Anche dopo la rete i padroni di casa hanno tenuto il pallino del gioco, svariando sempre bene sulle fasce, tanto che, al 12° Pinto calcia da fuori, dopo un cross di Calapai.
Rischia tantissimo Maldonado che con un entrata a forbice sull’avversario può ringraziare l’arbitro per la sola ammonizione, ma l’ecuadoregno sul punto di vista del gioco riesce finalmente ad essere il cervello del centrocampo etneo, eludendo gli avversari e aprendo sugli esterni.
La prima reazione dell’Avellino arriva al 33° con un tiro ciccato da D’Angelo e parato facilmente da Martinez. Dalla stessa azione, riparte il Catania con Dall’Oglio, passa a Russotto che scambia con Piccolo che la restituisce al “sette” che fa 2-0, piazzando alle spalle del portiere.
Dopo il raddoppio, gli “etnei” hanno giostrato molto bene il pallone con un gran possesso palla sullo stretto, e molte possibilità di ripartire in contropiede con un ottimo Dall’Oglio ma anche un buon Izco.
Il primo tempo perfetto dei padroni di casa, al 45° ha una grossa macchia nera, Maldonado dentro l’aria di rigore si fa intercettare il pallone e Martinez è obbligato ad atterrare Santaniello. Sul dischetto D’Angelo non sbaglia, accorciando le distanze e facilitando il compito rimonta per il secondo tempo. A nulla è valsa l’ammonizione spesa da Martinez per evitare il gol e provare a prendere la massima punizione.
L’ Avellino doveva essere la squadra che avrebbe dovuto fare la partita, e l’ha fatta il Catania. Giosa e Claiton dovevano essere i difensori lenti, ma lo sono stati quello avversari.