Habemus Vittoria. Finalmente una gara convincente al di là del risultato ottenuto per la squadra etnea che ha battuto domenica a ora di pranzo l’Avellino con un risultato che bissa quello dello scorso anno: 3-1.
Il Catania inizia forte, in controtendenza rispetto a tutti i primi tempi giocati fino ad ora, e al 2′ Russotto con una bella punizione deviata dalla barriera trafigge l’incolpevole Forte. Sembra esserci una sola squadra in campo con Russotto e Piccolo che dialogano tra loro e proprio tramite un’azione propiziata dai due, Piccolo fornisce a Russotto la palla del 2-0.
Partita finita? Neanche a parlarne perché, proprio ad una manciata di secondi dalla fine del primo tempo, Maldonado si imbatte in un “infortunio” con un goffo retropassaggio a Martinez, dove l’attaccante Santaniello capisce tutto e l’estremo difensore non può far altro che atterrare l’avversario e regalare un calcio di rigore agli irpini.
Sul dischetto si presenta D’angelo e l’Avellino accorcia le distanze. Nella ripresa come era prevedibile cala un o’ il Catania che non soffre tantissimo se non per una conclusione dello stesso D’Angelo neutralizzata dal portiere spagnolo. Una mossa che ha davvero fatto rifiatare il Catania è l’ingresso di Manneh che dopo vari tentativi e tanta corsa ha il tempo di procurarsi un calcio di rigore a tempo scaduto (anche qui su una grossa indecisione della difesa avellinese).
Sarao, a tempo scaduto, sigla la sua ottava rete in questo campionato con la maglia del Catania. Una bella vittoria che non deve però far dimenticare il periodo difficile ma, anzi, proprio da quei momenti bisogna ripartire per non ripetere gli stessi errori e a pagare è stato solo uno.
(Fonte foto: Free Press Online)