Siamo agli sgoccioli di una stagione un po’ particolare per diversi aspetti, si tratta del sesto anno consecutivo in terza serie, ma questo che si sta per concludere lo possiamo definire come un anno di transizione o meglio di assestamento.
Sappiamo tutti ciò che abbiamo vissuto in estate, dal rischio di scomparire all’effettivo salvataggio della matricola ad opera di SIGI. Le insidie legali e burocratiche sono sempre dietro l’angolo, non a caso il ritardo del passaggio di consegne a Joe Tacopina è strettamente legato proprio ai numerosi tentativi nel raggiungere accordi con i vari creditori (in primis Agenzia delle Entrate e Comune di Mascalucia).
È vero, si tratta di una stagione caratterizzata da alti e bassi, momenti in cui sembrava esser stata trovata la quadratura del cerchio, altri momenti in cui la propria identità sembrava esser stata perduta. Di mezzo c’è stato un cambio di guida tecnica, scelta necessaria, realizzata dalla stessa società per cercare di far tornare l’entusiasmo e la determinazione in tutto l’ambiente.
Ad oggi ci troviamo con un tecnico nuovo, e con dei giocatori che hanno dimostrato nelle ultime uscite un atteggiamento differente. L’allenatore (Baldini) sta cercando di ricompattare i suoi uomini per tentare di giocare dignitosamente il finale di stagione che ci aspetta.
Restano cinque partite, tre in casa contro Viterbese, Potenza, Casertana, e due in trasferta contro Catanzaro e Foggia. Dopodiché ci saranno da giocare solo le partite dei playoff.
Ognuno di noi è consapevole del fatto che i playoff rappresentano un nuovo “mini-campionato” e che le partite rimanenti dovranno essere giocate con il giusto atteggiamento. La situazione è quella che è, dunque il Catania non avrà nulla da perdere. Giocare le restanti partite con la consapevolezza di dare sempre il massimo, liberandosi dai pensieri che affollano la mente esprimendo nel migliore dei modi il giusto concetto di calcio.
(Foto: Calcio Catania)