La redazione di Catania Mood ha avuto il piacere di fare una chiacchierata con un ragazzo che si sta affermando sempre più all’interno del mondo editoriale locale, stiamo parlando di Gianluca Virgillito, direttore responsabile di Antenna Uno Notizie e conduttore presso Bella Radio TV.
Ciao Gianluca, grazie per esserti gentilmente concesso ai nostri microfoni. Sabato si gioca , e come si suole dire non c’è due senza tre, credi veramente che Baldini possa conquistare il terzo risultato utile consecutivo?
Assolutamente sì! Il terzo risultato utile consecutivo può essere conquistato, deve essere conquistato, perché il Catania ha preso Baldini per un cambio di rotta e per cercare di vincerle tutte da qui fino al termine della regular season, quindi non soltanto dico che è possibile replicare per la terza volta il successo ma è anche un dovere morale e tecnico che ha questa squadra quello di cercare di vincerle tutte da qui alla fine. Senza dubbio lo spauracchio delle partite più difficili è passato tra i mesi di febbraio e marzo, oggettivamente i mesi più stressanti per la squadra, segnando di conseguenza la rottura tra il gruppo e lo staff tecnico precedente, in particolare con mister Raffaele. Anche l’inizio di stagione fu davvero difficile, perché il Catania dimostro di non essere in grado di poter reggere l’urto con le altre big del suo girone, ma in questo caso si tratta di una partita contro un avversario alla portata anzi più che alla portata, quindi il Catania ha l’obbligo di portare a casa i tre punti per non cercare di cedere il passo.
Qual è il giocatore che temi di più in casa Viterbese?
In generale la Viterbese è una squadra che in questi anni quando ha affrontato il Catania mi ha sempre impressionato per la sua organizzazione complessiva, cioè la sua capacità di giocare partite brutte ma con una certa compattezza. Se dovessi citare un elemento, citerei l’ex di questa partita Salandria, tra l’altro il Catania ha una sofferenza reale con gli ex di turno. Nella totalità, guardando i giocatori non c’è qualcuno che spicca sugli altri, diciamo che si tratta di un buon complesso di squadra, pertanto non bisogna mai abbassare l’attenzione.
Con il giusto approccio mentale, secondo te è possibile emulare il Cosenza di qualche anno fa che fece davvero bene ai playoff oppure riscontri dei limiti tecnici in questa squadra?
Sarebbe bello, anche se si tratta di campionati diversi, squadre diverse, allenatori diversi alla guida, il Cosenza guidato da Braglia era una squadra molto forte, rinforzata con il mercato di riparazione. È chiaro che i risultati possono stravolgere le previsioni, quel Cosenza comunque le ha stravolte perché nessuno pensava che dalla zona complicata della classifica potesse fare l’exploit raggiungendo i playoff e addirittura vincendoli, certo, bisogna anche vedere le altre realtà che andranno ad affrontare gli spareggi e io credo che ci siano delle realtà molto importanti, con squadre molto attrezzate, quindi è difficile riuscire ad emulare lo stesso percorso della squadra calabrese anche se torno a dire che nel calcio non c’è nulla di scontato. Se dovesse arrivare il closing potrebbe esserci una spinta importante che potrebbe fare una differenza. I limiti tecnici senza dubbio ci sono, soprattutto a centrocampo dove è possibile riscontrare delle mancanze notevoli, mancano delle alternative, nel 4-3-3 voluto da Baldini secondo me ci vuole più qualità rispetto a quella che in questo momento si trova in mezzo al campo, c’è il rebus portiere anche se si sta ormai definendo con Martinez che si è ripreso il posto. In attacco secondo me gli elementi ci sono, ma pensare che si possa vincere guardando adesso in prospettiva per quello che è stato il cammino delle varie squadre mi sembra molto complicato.
Come saprai, mister Lucarelli a breve festeggerà la promozione in serie B con la Ternana. Pensi che avrebbe potuto festeggiare alcuni anni prima sulla panchina rossazzurra? Cos’è andato storto?
Bellissima domanda, credo che la prima parentesi di Lucarelli è andata come meglio non poteva andare per diversi motivi, c’erano degli aspetti caratteriali e tecnico-tattici dell’allenatore Lucarelli che ancora dovevano essere perfezionati, inoltre viveva in un contesto in cui la programmazione per forza di cose non era lungimirante, i problemi economici erano già presenti come ben sappiamo, anche se in quella parentesi la squadra tecnicamente c’era dato che era costituita da giocatori importanti che al giorno d’oggi si trovano in altre categorie, ma secondo me Lucarelli in quell’occasione non era ancora pronto per quel passaggio. A mio avviso quella stagione è stata molto importante per lui, dato che ha imparato dagli errori commessi, centrando il grande obiettivo quest’anno. È anche vero che la Ternana è costituita da giocatori eccezionali, difficile avere un gruppo così forte in questa categoria, un gruppo tecnico, aggressivo e compatto. Per quel che riguarda la seconda parentesi, secondo me Lucarelli aveva raggiunto la maturità giusta per poter vincere, ma non aveva purtroppo dal punto di vista tecnico una squadra attrezzata per poter centrare il grande obiettivo, in più il contesto societario era peggiorato notevolmente dato che all’interno della squadra filtravano voci destabilizzanti, si vociferava della possibilità del fallimento, vari problemi con gli stipendi rischiando la messa in mora anche se il caso è rientrato. La scorsa stagione era più complessa ma paradossalmente l’ho visto meglio come allenatore rispetto alla prima parentesi.
Quanto è importante avere il supporto della tifoseria durante lo svolgimento del campionato?
Sarà banale ma io credo che il tifo per certe piazze faccia la differenza, perché riesce a caricare dal punto di vista adrenalinico la squadra, riesce ad “intimorire” (sportivamente parlando) gli avversari con il proprio incitamento. È chiaro che in un campionato come questo, la mancanza del tifo abbia inciso, dato che riesce a fare la differenza per certe squadre, è anche vero che siamo abituati a vedere negli ultimi anni anche prima del COVID delle piazze con pochi tifosi che riescono a raggiungere risultati importanti, però si perde un po’ di sostanza secondo me di questo sport quando questo accade. Per quelle piazze importanti che rappresentano delle città popolose che vivono di calcio perché parlare della squadra della propria città fa la differenza, come lo è sicuramente Catania, secondo me il tifo ha effettivamente il valore del dodicesimo uomo in campo.
Parlando del closing, probabilmente verrà raggiunto l’accordo prima dei playoff, credi che possa avere dei risvolti positivi all’interno del gruppo squadra? Inoltre, Tacopina ha parlato più volte di progettualità, che a dir la verità p mancata negli ultimi anni. Secondo te è davvero l’elisir giusto per poter centrare la promozione il prima possibile?
Augurandoci che vada tutto come deve andare e che quindi il closing possa arrivare effettivamente prima della disputa dei playoff, credo che sicuramente dal punto di vista motivazionale e anche la voglia di mettersi in gioco con una nuova proprietà possa produrre degli effetti inimmaginabili, il calcio è tecnica, è tattica, ma la motivazione, la grinta sono aspetti importanti, quindi un passaggio di proprietà potrebbe generare quell’entusiasmo che serve per affrontare i playoff in una certa maniera. È chiaro che la progettualità è un qualcosa di fondamentale nel calcio di oggi, solamente dove vediamo delle idee e l’applicazione delle stesse tramite progetti finanziari di un certo tipo si riesce a creare qualcosa di duraturo nel tempo e che possa produrre dei risultati vedi l’Atalanta. Il Catania del futuro dovrebbe prendere spunto dall’esempio citato se effettivamente vuole raggiungere ciò che Tacopina, il suo entourage e gli altri investitori del gruppo hanno previsto di fare in città, questo passa da investimenti di ambito sportivo ma anche da altri investimenti collaterali a quello, in effetti un ruolo importante lo ha Torre del Grifo, che speriamo possa riaprire presto al 100% Covid permettendo. Sono certo che Tacopina ha sicuramente in mente degli investimenti importanti oltre a quelli sportivi.