C’è chi sceglie di fare il giornalista per vocazione, chi scopre di averne la stoffa strada facendo, chi lo tratta come qualsiasi altro mestiere avvilendo quel “sacro fuoco” che contraddistingue i predestinati.
Antonio Costa, direttore responsabile della testata giornalistica sportiva NewsCatania.com, speaker radiofonico di Radio Sportiva, Responsabile della Comunicazione del club più titolato al mondo, l’Orizzonte Catania pallanuoto, quel sacro fuoco lo alimenta più o meno dal primo vagito.
Oggi è intervenuto ai microfoni di Catania Mood per parlare di Catanzaro, Tacopina, closing e play-off.
Antonio è un piacere ritrovarti. Ho avuto la fortuna di averti come mio direttore responsabile quando fondammo con altri 6 ragazzi NewsCatania nel lontano, ormai, 1° gennaio 2016. È cresciuta tantissimo la redazione, grazie ai due Emanuele, Romano e Strano, Dario Giuffrida e all’apporto dei nuovi collaboratori.
Antonio, secondo te qual è il segreto di questa crescita?
Onestamente penso che la fortuna sia mia perché questa avventura mi ha permesso di imparare tante cose soprattutto di imparare dai più giovani perché a me piace imparare ogni giorno di più perché mi incuriosisce l’innovazione perché chi è più giovane è più portato a stare dietro alle novità: è una scommessa quotidiana, mi piace provare a pareggiare ciò che fanno i più giovani. Le statistiche dicono che NewsCatania.com sia il sito più letto sul Catania, come mi è stato riferito, ma già essere tra i più letti è una gran fortuna dato che ci sono tante testate giornalistiche e tante realtà, quindi è un lusso e significa che un minimo di merito questa squadra ce l’avrà al di là di fare turnazioni, di essere partecipe come se fossi l’ultimo arrivato anche facendo da tappabuchi. Senza passione non puoi fare il mestiere del giornalista, diventeresti pazzo altrimenti ma la mia fortuna è stata avere a fianco avere persone che credono nel progetto. A parte i fondatori Emanuele Romano, Emanuele Strano, Dario Giuffrida, Francesco Becciani, che è sempre in contatto con noi, tu stesso, abbiamo raccolto diversi ragazzi che sono dei professionisti del mestiere: Nicolò Marchese, Claudio Cutuli, Dario Conti, Antonio Capizzi e Pierfrancesco Monachino che è il più giovane di tutti ma ha stoffa da vendere e fame che molti ragazzi oggi non hanno, voglia di apprendere e anche quel pizzico di vanità che serve in questo mestiere. Dico che a un certo punto ci eravamo accontentati di quello che offriva il palcoscenico legato al Catania ma quando abbiamo capito che c’era la possibilità di rilanciare lo abbiamo fatto con questo nuovo progetto: ho chiesto ai ragazzi se volevano fare questa trasmissione, un nuovo format in cui cerchiamo di metterci del nostro seguendo la nostra linea editoriale e le nostre anteprime e ho trovato riscontro da parte di tutti. Tutti partecipano in ogni modo al progetto e ha rilanciato le ambizioni di NewsCatania. Fare il giornalista non porterà forse mai uno stipendio, non ci si potrà mantenersi lavorando persino attorno ai grandi club, figuriamoci da noi, non pretendiamo questo ma ci fa piacere dire la nostra e ci ripaga tantissimo vedere che siamo seguiti e ascoltati e magari anche ritenuti attendibili. E’ il nostro obiettivo: il giorno dopo è sempre quello in cui devi dimostrare di più.
Non posso non chiedertelo. In questi giorni tiene banco la querelle SIGI- Comune di Mascalucia dopo aver concluso positivamente l’accordo con l’Agenzia delle Entrate grazie al lavoro certosino degli avvocati Augello e Cacopardo. Necessita una tua analisi, lucida e illuminante come di consueto. Come andrà a fine a tuo parere?
Sul closing penso che non ci siano più dubbi ma non ce ne erano nemmeno in passato. Tacopina ha solo atteso che sistemassero le cose e deve ancora attendere che vengano ultimate e vuole fortemente la società, ce ne siamo accorti tutti: chi lo ha visto in pubblico, chi ha avuto la possibilità di parlargli in privato, gli brillano gli occhi quando si trova al “Massimino” non solo per l’empatia con la piazza ma anche perché capisce che dal punto di vista imprenditoriale a Catania si può fare bene. Il closing si potrebbe fare anche grazie all’accordo con l’Agenzia delle Entrate, perché né SIGI né Tacopina vorranno farsi scappare questo opportunità di chiudere questa operazione per un futuro totalmente differente da quello di tante società dello stesso livello, non solo in Serie C, che non ha nulla da invidiare a club di Serie A. Credo che nel giro di qualche settimana il closing verrà condotto in porto, 25 aprile, come si vocifera, o primi di maggio, cambia poco. Ci sono stati momenti di tensione che potesse saltare qualcosa come in qualsiasi trattativa ma le parti hanno sempre dimostrato di volerlo soprattutto Tacopina, Ferraù e anche Nicolosi che è sempre l’azionista di maggioranza.
Quattro vittorie su quattro è tanta roba: vicecapolista, fanalino di coda, squadra in lotta per un posto ai play-off e, da ultimo, il Potenza che invece deve ancora racimolare punti salvezza per evitare i play-out. Per di più i rossazzurri non erano mai passati in svantaggio da quando mister Baldini siede sulla panchina del Catania. Qual è il segreto tecnico-tattico e psicologico? Pensi che ai play-off il Catania possa davvero andare fino in fondo se confermasse questa mentalità vincente?
Devo ammettere che sono molto stupito dell’andamento del Catania con Baldini in panchina. Non pensavo che sarebbe stato così positivo anzi credevo che potesse incontrare tante difficoltà dopo la gestione di Raffaele che comunque ha dei meriti riguardo al Catania costruito quest’anno. Magari a livello personale aveva un carattere che doveva essere smussato e la sconfitta interna col Palermo ha pesato come un macigno anche sulle partite successive e da quella sono dipesi i risultati negativi che hanno causato l’avvicendamento in panchina. Baldini ribadisco che mi ha sorpreso, non mi aveva impressionato nella sua ultima esperienza, non sapevo se fosse quello il vero Baldini così come non lo so adesso, probabilmente sì, sta girando tutto bene e incrociamo le dita per il futuro. Sicuramente ha restituito serenità e allegria aiutato dai risultati e, soprattutto, dalla vittoria sull’Avellino perché vincere con la seconda in classifica, lanciarsi subito come l’allenatore del riscatto lo ha aiutato tanto. Play-off? Il segreto della squadra è l’allegria forse anche il sistema di gioco perché il 4-3-3 è più adatto a questi giocatori anche dal punto di vista offensivo o magari anche alla categoria, alla serie C, a questo girone. Ma l’allegria che c’è adesso nello spogliatoio può permettere al Catania di affrontare a testa alta qualsiasi avversario anche se ci sono squadre più pronte o hanno una rosa allestita in modo più adeguato ai play-off ma siccome si parla di poche partite basta sbagliarne una che chi ha più carattere può avere la meglio. Io credo che il Catania ci debba credere che può andare fino in fondo sperando che non incappi nella giornata storta. Intanto deve completare il campionato migliorando la condizione e recuperando quei giocatori che hanno bisogno di raggiungere il top della forma e magari anche uno come Volpe potrà essere decisivo dato che dicono tutti un gran bene su di lui al di là delle sue condizioni fisiche.