Non poteva essere dedicato a nient’altro…a nessun altro, a dire il vero. L’omaggio, la citazione, viene da sé, al tramonto di Catania – Casertana 3-0. “Non abbiamo sentito ancora la campanella!”
La partita di domenica scorsa è il chiaro esempio di una Squadra (lettera maiuscola) che sa rialzarsi da una batosta terribile, proprio contro un diretto avversario. Si rialza e colpisce, più forte e… più forte ancora.
Perché, in fin dei conti, il buon Mickey aveva ragione. Nessuno di noi ha sentito la campanella, dopotutto. Né dopo Catanzaro, né dopo la Casertana in casa.
Non è ancora tempo di alzare gli occhi in cielo e guardare oltre le nuvole. In fin dei conti, 90 minuti ci separano dall’inferno: vincerà chi resisterà al fuoco eterno.
Ma questo Catania lo sa e lo ha dimostrato. Conosce i suoi limiti, le sue paure, i suoi punti deboli. Conosce sé stesso.
Maturità da vendere
“Saggio è chi si conosce, perché non può farsi del male da solo”. Questa frase, apparentemente di circostanza, attecchisce subito alla situazione, considerando il grande salto di maturità che questa squadra ha compiuto, grazie anche ad una sconfitta che sa di “harakiri”.
E così, dopo averle prese e ri-prese, il Catania ci vede bene. L’occhio della tigre è più dilatato che mai e mister Guidi (all. Casertana) sembra averlo capito molto bene, considerate le sue emblematiche dichiarazioni post gara.
Un altro Catania si appresta ad affrontare l’inferno dei play-off di serie C 2020-2021. Non è sazio di stupire, anzi: è affamato e brama la gloria. Tutto ciò che ha come comune denominatore la promozione in serie B.
Nessuna paura
Mentre le altre blasonate stentano e inciampano (vedi Avellino e Bari) i rossazzurri dimostrano una tenuta psicologica fuori dal normale.
Nelle scorse settimane abbiamo parlato a chiare lettere di quanto sia migliorata la situazione atletica della squadra. Oggi ci sentiamo di porre l’accento sull’aspetto mentale.
Eh già perché, in altre occasioni, dopo una sconfitta significativa, avremmo assistito ad una presentazione timorosa, sufficiente e volta più a non sbagliare la giocata, piuttosto che rischiarla.
Invece, così non è stato domenica. Infatti, nonostante le assenze di due giocatori “qualunque” come Russotto e Piccolo, i ragazzi di Baldini hanno subito assalito l’avversario dalle prime battute, costringendolo a rintanarsi dentro la propria metà campo.
Reginaldo: seconda giovinezza!
Nell’economia globale, vale la pena anche mettere in risalto la prestazione di un “quasi quarantenne” come Reginaldo, capace di correre in tutte le direzioni, anche a sostegno della fase difensiva.
Il gol rappresenta solo la legittima ricompensa per un ragazzo che non ha mai fatto pesare la sua esperienza nello spogliatoio. Anzi, ci accorgiamo del contrario: tutti ad abbracciarlo dopo il gol. Segno che, anche i “blasonati” come lui sono un esempio per tutti il gruppo.
Baldini: 4 vittorie in 5 gare
E poi c’è lui, Baldini. Sembra che sia bastato poco per rimettere in piedi un gruppo intossicato dalla sconfitta in casa contro il Palermo. Eppure, sappiamo bene che non è così.
Infondere autostima a dei ragazzi che hanno fallito il derby di Sicilia, sinceramente, non è cosa da poco. Tutt’altro, a dire il vero.
Ci è voluto tanto lavoro, tanto impegno, dedizione e sacrifici. Ma senza una montagna di perseveranza a monte, sfoderata dal mister, nulla di tutto ciò sarebbe stato possibile.
Eppure lo è. Le vittorie hanno fatto il resto, richiudendo una ferita assai radicata nel tessuto etneo. Oggi, non fa più tanto male, speranzosi che la “rivincita” ai play-off avrebbe un sapore decisamente più succulento.
Catania, alzati e combatti!
Nel giorno in cui la Tribuna Stampa dello stadio Angelo Massimino viene targata col nome di “Tribuna Stefania Sberna, the Voice”, un forte presentimento attraversa la nostra schiena da nord a sud.
Un leggero, incalzante brivido ci obbliga a guardare i play-off non più con lo spirito di chi conosce già il suo destino.
Perché abbiamo smesso di sentire…Non abbiamo ancora sentito la campanella! Ora, Catania, alzati e combatti…fino allo stremo!
Pietro Santonocito