Edoardo Barbera: “Non credo in un Catania vincente nei playoff. Reginaldo e Silvestri possibili trascinatori negli spareggi”
Edoardo Barbera, amico, collega ed ideatore del giornale online Il Podcast dell’Elefante, ha risposto alle nostre domande sui vari temi riguardanti il momento del Catania. Tra questi, oltre il campo e gli imminenti playoff, anche lo strappo tra Sigi e Tacopina, che nelle ultime ore sta tenendo in apprensione l’intera piazza.
Edoardo, innanzitutto la redazione di Catania Mood ti ringrazia per aver accettato il nostro invito. Come stai? Come procede con la tua trasmissione “Il Podcast dell’Elefante”?
“Tutto bene. Vi ringrazio per avermi cercato per questa intervista. Col Podcast dell’Elefante, per gli standard che ci eravamo prefissati a inizio stagione, devo dire che sta andando bene. Siamo anche noi come voi una realtà nuova: abbiamo ufficialmente iniziato il 3 settembre 2020. Essendo in pochi, ci stiamo dando da fare con quel che possiamo. Fortunatamente, abbiamo deciso di puntare su una piattaforma che a Catania, per quanto riguarda il calcio, era sconosciuta, e fino a ora, col passare dei giorni e delle settimane e introducendo sempre qualcosa di nuovo sia a livello di attrezzature, sia di piccoli contenuti anche più rapidi, stiamo riuscendo ad avere i risultati previsti. Non sono numeri grandissimi, ma per cominciare per noi va bene così”.
Sicuramente, un po’ come tutti, stai seguendo la vicenda riguardante lo strappo tra Sigi e Tacopina che al momento mette in pericolo il passaggio di proprietà all’entourage dell’avvocato statunitense. Che idea ti sei fatto?
“Per quanto riguarda il discorso Tacopina, né parliamo veramente da tantissimi mesi un po’ tutti, perché già in autunno avevamo iniziato a parlare di un possibile closing. Noi, personalmente, ci siamo sempre andati coi piedi di piombo, anche perché sapevamo quali fossero le difficoltà di una trattativa simile, sapevamo che comunque il Catania era veramente pieno di debiti, anzi qualcosa si è risolta in positivo come nel caso dell’Agenzia delle Entrate, con la quale si è scesi da 12 mln a 5,7 mln, a livello di soldi da dover pagare e di debiti ancora arretrati. Per quanto riguarda la situazione attuale mi aspettavo si arrivasse in un punto di stallo come quello che stiamo vivendo, perché ci sono ancora tantissime situazioni burocratiche che non hanno permesso questo passaggio di mano dalla Sigi a Tacopina. A livello personale credo che ci vorrà ancora tanto tempo per terminare questa trattativa in positivo o in negativo, perché una volta che il preliminare è stato stracciato si dovrà cominciare nuovamente da zero. Mi aspetto che per chiudere tutto si arriverà quasi a ridosso della nuova stagione 2021/22”.
Veniamo al campo. Il Catania è atteso da un ultimo turno al cardiopalma, dove insieme alla Juve Stabia si contenderà il piazzamento finale al quinto posto. Come vedi quest’ultima giornata? Alla fine, la spunterà la squadra rossazzurra?
“Penso che il Catania possa andare a Foggia con l’obiettivo di centrare i tre punti. Non sarà facile perché gli organici si equivalgono, anche se il Catania, sia a livello di punti che di singoli e anche con l’arrivo di Baldini, ha dimostrato di avere una spinta in più. I rossazzurri hanno conquistato cinque vittorie in sei partite, ovvero 15 punti su 18 disponibili. Inoltre, ricordiamoci che la Juve Stabia andrà a Terni contro una Ternana che, nonostante abbia vinto il campionato già da settimane, sta continuando a macinare vittorie su vittorie. Non credo gli umbri si vorranno fermare proprio nell’ultima giornata e non provare a prendere questi tre punti per fare un filotto completo e arrivare a 93 punti in classifica. Spero che il Catania riesca a difendere questo quinto posto, soprattutto perché, ai fini della griglia playoff una posizione in più può fare la differenza già dai turni successivi, specialmente a partire dal secondo turno”.
Comunque andrà domenica, saranno ugualmente playoff. Pensi che il fatto di non essere quest’anno tra le favorite, possa rappresentare un vantaggio per Silvestri e compagni?
“No, non vedo il Catania favorito. Del nostro girone temo maggiormente l’Avellino in primis, il Bari per l’organico e il Catanzaro per quello che ha fatto vedere in questa parte finale di stagione. Poi, temo tanto anche le squadre degli altri gironi, come l’Alessandria, che ha fatto veramente un buon campionato e ha perso nell’ultima partita col Como la possibilità di andare direttamente in Serie B. Per quanto riguarda gli altri gironi, non è da escludere qualche possibile outsider, così come fu qualche anno fa il Cosenza. Io, per esempio, ho sempre detto che lo stesso Cesena è una squadra da poter temere ai playoff, semmai si dovesse incontrare. Comunque vedremo, fiduciosi si, ma non mi aspetto una promozione quest’anno”.
Parlando dei calciatori rossazzurri, stiamo constatando che con Baldini in panchina in molti sono letteralmente rinati: Giosa, Maldonado, Dall’Oglio o Reginaldo, tanto per citarne alcuni. Secondo te, chi potrà essere determinante nella roulette russa degli spareggi promozione?
“Beh, per quanta riguarda i singoli io credo che un Maldonado ritrovato può fare la differenza ai playoff, così come Welbeck, anche se penso che la grande rivelazione sia stata Dall’Oglio. L’ex Brescia ha dato un grande contributo sia a livello di gol che di cattiveria agonistica, che negli anni passati era mancata, che da un calciatore come lui mi aspettavo sin da subito. Per quanto riguarda gli altri reparti, il Catania non subisce molti gol con Baldini, e quando arrivano sono spesso degli errori individuali, come quello di Calapai a Catanzaro in occasione della prima rete o di Martinez che si fa bucare nel primo palo in occasione del raddoppio catanzarese. Anche il rigore subìto con l’Avellino fu sempre per un altro errore individuale. Mi auguro si possano sistemare queste piccole sbavature, anche perché ai playoff saranno gli episodi a fare la differenza più che i singoli. Mi aspetto che il Catania riesca ad avere una continuità come ha avuto con Baldini in queste ultime giornate a livello di organico intero ai playoff. Se dovessi puntare su qualcuno, vorrei personalmente Reginaldo, perché nonostante l’età è un giocatore che vale parecchio quando è in condizione, e lo ha dimostrato nell’ultima partita. E poi, può fare la differenza in difesa Silvestri, che quest’anno è stata l’arma in più”.
Infine, ritornando alla vicenda societaria, credi possa esserci il rischio che la squadra possa risentire di tutte queste voci che corrono e si rincorrono sulla questione Tacopina?
“Io mi auguro di no, però i calciatori sono persone che come noi leggono i social, quindi sicuramente anche loro si saranno fatti un’idea di tutta questa situazione e non posso pensare che nello spogliatoio non si parli di ciò. Mi auguro che loro mettano davanti il Catania e anche la loro carriera, perché comunque agguantare una promozione ai playoff in una piazza importante come quella di Catania, anche per il curriculum personale è qualcosa che può cambiare la loro carriera in positivo. Ovviamente non possiamo sapere quello che sta passando per la loro testa, ma quello che auspichiamo tutti è che la squadra non né risenta di questo calo mentale, perché si parla solo di questo e non di calo fisico”.