Rosario Sortino (La Sicilia) è intervenuto ai nostri microfoni per parlare delle ultime vicende in casa Catania. Con l’amico, collega e addetto stampa del Paternò Calcio, si è disquisito sulle varie tematiche del momento: finale di stagione, playoff e soprattutto questione societaria.
Rosario, grazie per aver accettato l’invito di Catania Mood. Come stai?
“Grazie a voi dell’invito. Sto bene. Diciamo che oggi il discorso salute viene prima di ogni cosa, per cui l’importante è che le nostre famiglie stiano bene. Io per il resto non mi lamento, perché sono uno che può uscire tra campi e allenamenti del Paternò e anche per le trasferte. Per cui sto in giro, ma sempre in guardia”.
Sicuramente stai seguendo la stucchevole vicenda Sigi-Tacopina. Che idea ti sei fatto?
“Si, sto seguendo la vicenda Sigi-Tacopina. Mi auguro che si possa trovare presto una soluzione, perché ne vale della storia del Calcio Catania. Ovviamente mi accodo ai ringraziamenti che sono stati fatti alla Sigi per aver salvato il titolo e la categoria. Oggi però c’è bisogno di poter progettare un futuro più importante. Mi auguro, quindi, che Sigi e Tacopina possano trovare una soluzione per poter andare avanti. Di certo questo momento di blocco non fa piacere a nessuno e questo tira e molla non aiuta. Non vorrei, dal mio punto di vista, rivivere una nuova estate calda per i colori rossazzurri, perché significherebbe affrontare ancora una volta situazioni spiacevoli”.
Con il pari di Foggia, il Catania scivola al sesto posto. Secondo te adesso diminuiscono le già poche chance del Catania di arrivare fino in fondo o, invece, cambia poco?
“Io sono davvero felice per quello che la squadra ha fatto. Già in estate mi ero accorto che il Catania aveva costruito un organico robusto e solido. Sono dell’idea che Raffaele abbia fatto un buon lavoro; poi, purtroppo, si è perso un po’ strada facendo. Sono contento che Baldini abbia ridato quell’entusiasmo a molti giocatori che hanno offerto il loro contributo fino al termine della stagione. Per quanto riguarda i playoff, io credo che ci siano delle grandi possibilità per poter andare avanti. Io con tutto il cuore mi auguro che il Catania possa arrivare più in fondo possibile. Sognare è lecito, e credo che questa squadra possa giocarsela con tutti. Sicuramente ci sono delle squadre tecnicamente più avanti, però alla fine il Catania se gioca da Catania può lottare contro chiunque”.
Ritornando alla questione societaria, se il Catania passasse a Tacopina, pensi che col tempo si possa emulare il modello Atalanta o si tratta di un’ipotesi utopica?
“Se la società passa a Tacopina, si può progettare un nuovo modello Catania. Spesso parliamo del modello Atalanta, bello ed ambizioso, fatto di giovani, però io sono pienamente convinto del fatto che, investendo al 100% sul Catania, si dovranno chiamare persone che siano altamente qualificate e che capiscano il valore di questa piazza e, partendo dalla territorialità, fare qualcosa di mai visto. È chiaro che c’è stato un periodo nel quale il settore giovanile del Catania ha dato tanto, però ora è il momento giusto per fare uscire un po’ di catanesi da queste categorie, perché in realtà siciliani ce n’è pochi in Serie A o in Serie B”.
Infine, a campionato concluso, ti chiedo tre note positive di questa stagione e tre note negative o che comunque ti hanno deluso.
“Le tre note positive sono state sicuramente il salvataggio della matricola, perché c’è stato il rischio che non si potesse realmente parlare di un Catania in campo, l’aver conquistato i playoff e l’aver creato un ambiente, grazie alla Sigi, in cui si è potuto lavorare con grande tranquillità, a prescindere dalle difficoltà che può avere una società in Serie C. Le tre note negative, invece, sono state l’assenza di pubblico, e proprio per questo mi va di fare i complimenti alla Sigi, perché comunque hanno vissuto una stagione senza incassi, e noi sappiamo quanto è importante il pubblico al Massimino, soprattutto anche in termini di spinta che può dare il tifoso del Catania ai propri giocatori, la stessa carica che non troverai mai da nessuna parte perché il tifoso del Catania è unico sotto questo punto di vista. Poi, metto l’esonero di Raffaele, perché da un punto di vista personale e professionale mi è dispiaciuto, sia perché lo conosco da un’eternità, sia perché lo ritengo uno dei migliori allenatori che ci sia in circolazione, però mi rendo conto che non sempre si hanno i risultati sperati”.