Catania da un lato pronta ad accogliere i turisti coccolarli, farli sentire a casa grazie anche alla nostra cucina, quel modo brioso e accogliente di fornire indicazioni per un monumento, una chiesa, la solita “liscìa” nel commentare anche un semplice gesto, l’autoironia che fa di noi una città come poche al mondo.
La Sicilia terra tanto amata ma cosi poco riconoscente verso quei giovani che devono lasciare tutto: i propri affetti, la propria terra, per cercare di perseguire i propri progetti.Il Catania Non è solo una semplice squadra ma una famiglia un figlio di cui prendersi cura per evitare malanni, cure che purtroppo non si riescono a trovare con un nemico in più come il tempo.
C’é grande preoccupazione in città specialmente nei cuori dei “Veri tifosi etnei” perché quel numero 11700 e quell’anno 1946 non rappresentano numeri qualsiasi ma una appartenenza da far invidia ad altre tifoserie. Bisogna rimboccarsi le maniche e lavorare per cercare una soluzione perché non ci si può restare inermi aspettando una morte lenta e dolorosa bisogna adesso come non mai far parte di un unico progetto perché sarebbe inutile impuntarsi in discorsi che sicuramente non porterebbero a nulla di buono, in sterili diatribe, non è il momento dei litigi ma solo quello di reagire perché il Catania non muore mai.
Fonte foto (pianeta serie b)