Sebastiano Balsamo: “Tifoso dalla nascita, ma grazie a mio nonno mi sono innamorato di questi colori”
Per la rubrica Tifosi Mood risponde alle nostre domande Sebastiano Balsamo. Amico e tifoso dei colori rossazzurri fin da piccolo, grazie alla passione trasmessa dal nonno, con il colpo di fulmine che arriva il 25 aprile 1999, in quel celebre Catania-Messina 1-0. Di seguito le risposte di Sebastiano alle nostre domande.
Sebastiano, innanzitutto grazie per aver accettato l’invito di Catania Mood. Come stai? Come stai vivendo questo periodo difficile legato alla pandemia?
“Ringrazio te e i tuoi colleghi per avermi concesso questo spazio per la mia prima intervista da tifoso del Catania. Per quanto riguarda il periodo difficile legato alla pandemia, cerchiamo di sopravvivere pensando al bene primario: la famiglia, il lavoro e la salute”.
Tu e la fede per il Catania. Da quanto tempo segui i colori rossazzurri? Quali sono i ricordi più belli e quelli più brutti legati al club etneo?
“La mia prima partita la vidi il 25 aprile 1999: Catania-Messina 1-0 con gol di Manca allo scadere. Fu subito amore, e da lì tifai solo ed esclusivamente per il mitico Calcio Catania 1946. Ricordo molte partite seguite alla radio oppure su Telecolor a casa di mio nonno, quando ero ancora piccolo, e già avevo un’idea di quello che sarebbe stato il mio futuro calcistico. I ricordi più belli sono: la promozione in C1 che ho ricordato poco fa, il gol di Fini contro il Taranto, quello decisivo per la promozione in A di Del Core, il gol di Martinez contro la Roma che è valso la salvezza e, andando più sul recente, i gol di Di Piazza contro il Potenza e di Curiale contro il Siena nei playoff. Tra i ricordi più brutti, invece, ci sono: la triste vicenda del 2 febbraio, l’era Cosentino e tutte le proteste che ci sono state in questi ultimi anni, anche episodi calcistici come il colpo di testa di Bogdan contro la Juve Stabia o la traversa di Lodi col Siena al 120′”.
Anche se al momento è l’ultimo pensiero dei tifosi, parlando di calcio giocato, che giudizio ti senti di dare al campionato del Catania?
“Secondo me è un sette pieno, perché, calcisticamente parlando, più di quello che si è fatto non si poteva fare. Anzi, temevo il peggio dopo l’esonero di Raffaele, ma tutto sommato un quinto posto sul campo per una stagione fatta a zero euro, secondo me è un ottimo risultato. Per me c’è già una base di formazione per la prossima stagione, cambierei qualche pedina e si potrebbe fare un campionato di vertice”.
Venendo adesso alla questione societaria. Che opinione ti sei fatto sugli ultimi avvenimenti che hanno visto Tacopina defilarsi dal possibile acquisto del Calcio Catania?
“Diciamo che a livello societario non c’è stata molta chiarezza e molta tranquillità tra le due parti, ed è successo l’inevitabile, perché l’entusiasmo e la poca professionalità ha prevalso su quelli che erano i fatti. Secondo me, questa trattativa andava fatta in silenzio, senza esasperare l’ambiente e la stampa e con meno comunicati si sarebbe apprezzata di più la qualità e la professionalità di entrambi i protagonisti, invece così resterà soltanto un brutto ricordo in stile Natale Pappalardo, uno degli ultimi italo-americani che volevano comprare il Catania”.
Speriamo questo non capiterà mai, ma se malauguratamente il Catania non dovesse salvarsi, e ripartire con una nuova società, tu saresti pronto a seguire o prenderesti una pausa?
“Sicuramente il malessere sarebbe tanto. Ad oggi non vi saprei dire se mi farei l’abbonamento, anche se la voglia di andare allo stadio è superiore a qualunque tipologia di pensiero su fallimento o sopravvivenza, quindi, probabilmente, anche con una nuova società potrei continuare a dare il mio sostegno. Intanto, speriamo bene. Forza Catania sempre!”.