Leggiamoli gli articoli prima di sputare sentenze o asserire che “dicono sempre le stesse cose”. Non è così, è informazione, sono indiscrezioni raccolte, in questo caso da altri colleghi, ma anziché prendere sempre le notizie con le pinze, proviamo a prenderle con un bel cucchiaio, condiamole di speranza e smettiamola di dare l’impressione, insopportabile, di aspettare al varco “u mottu”. Non c’è nessun morto, non ce ne devono essere e non ce ne saranno.
Lo abbiamo sempre ribadito, anche quando qualcuno ci ha preso per matti: la trattativa con Joe Tacopina non si è mai arenata del tutto nemmeno quando la notizia è stata riportata dai maggiori organi di informazione, perfino quando i diretti interessati si sono lanciati frecciatine pungolanti che trasudavano aria di rottura.
L‘avvocato Ferraù ieri ha ribadito che le interlocuzioni, oltreché con imprenditori esteri e locali, prosegue sotto traccia anche con l’avvocato statunitense:
“Tacopina in proprietà? Non lo escludo di certo – si legge sul quotidiano “La Sicilia”-. Quella che sta per cominciare sarà un’altra settimana intensa. Con Joe del resto non c’è stata mai alcuna rottura”.
Il che significa che la partita non finisce finché “arbitro non fischia” e quella del Calcio Catania, Matricola 11700, è in pieno svolgimento. Per cui bando alle ciance, ai piagnistei, ai “io lo sapevo”, “io lo avevo detto”, dei soliti sapientoni assolutamente privi di valore intrinseco e largo al nostro scudetto: l’iscrizione al campionato di Serie C 2021/2022 ma che non si tratti di una gita in barca con Caronte: noi siamo il Calcio Catania! Meritiamo progetti ambiziosi e fior di milioni.
Abbiamo dei colori sociali, rosso e azzurro, da difendere strenuamente, ben oltre la categoria. Quelli sono gli unici che permarranno, eternamente, i numeri possono cambiare (speriamo mai!) ma, in qualunque sciagurato caso, avremo sempre quei colori a cui aggrapparci come se dal cielo piovesse una fune di speranza.