S.P.A.L., acronimo che sta per Società Polisportiva Ars et Labor. In questi giorni si susseguono voci più o meno autorevoli che non abbiamo gli strumenti per giudicare (e nemmeno interesse a farlo, a dirla tutta), che accostano Joe Tacopina al glorioso club di Ferrara.
Non è tempo di illazioni e procedimenti a tentoni, non è tempo di gettare benzina sul fuoco ingaggiando duelli fine a se stessi e, probabilmente, nemmeno di ergersi a eroi della giustizia e della dottrina del super partes: ognuno scrive secondo le proprie fonti, non esiste una linea netta di demarcazione tra giusto e sbagliato in tal senso, semmai è da bistrattare ed evitare come la peste la disputa tra stampa e stampa, tifosi e tifosi, stampa e tifosi.
Trattativa sì, trattativa no, Tacopina è a Ferrara, a Catania, a Taormina, a Roma, Tacopina è al Colosseo ma il Colosseo è in Piazza Università. Smettiamola una buona volta. Concentriamoci sulla attuale mancanza di fondi, quell’evidenza che manca a SIGI, a 16 giorni dal termine ultimo per la presentazione della domanda di iscrizione.
Concentriamoci sull’acronimo S.P.A.L., ma nel senso di Semu Pessi Astutamu i Luci, perché senza miracoli patrimoniali immediati le luci del “Massimino” si spegnerebbero, e con esse la storia del club e le velleità sportive in vista della prossima stagione.
Noi evitiamo le cucche come la peste, forse persino più delle dispute penna-penna o penna-bandiera, ma la vita non è un romanzo fantastico, e la situazione attuale, al 12/06/2021 (a scanso di equivoci per non essere accusati di “buttarlgliela”, cosa che solo gente eufemisticamente poco lucida può essere in grado di pensare), è questa.
Poi, se domani dovessero piovere dal cielo 15mln di euro tutti in direzione di Torre del Grifo, ci prostreremmo davanti al Liotru in segno di ringraziamento.