Per la rubrica Tifosi Mood, risponde alle domande della redazione Orazio Contarino. Dalla fine degli anni settanta sostiene inesorabilmente i colori rosso-azzurri. Sempre presente, anche nelle trasferte più insidiose, Orazio ha risposto alle nostre domande sulla sua fede calcistica nei confronti del Calcio Catania.
L’intervista al tifoso…
Orazio, grazie per aver accettato l’invito di Catania Mood. Per prima cosa, ti chiedo come stai?
“Ciao ragazzi, sto bene e ringrazio tutta la redazione di Catania Mood per l’invito a me inoltrato”.
Tu e il tuo rapporto col Calcio Catania: da quanto tempo segui questi colori? Qual è la partita che ti è rimasta impressa nella mente?
“Seguo il Catania dalla lontana stagione 1978/79. Mi portò allo stadio per la prima volta un carissimo amico di mio padre, che purtroppo venne a mancare qualche anno dopo. Era l’ultima partita di quel campionato. Un Catania-Chieti dove i rossazzurri si giocavano la promozione in Serie B. Pareggiammo 1-1 e andarono su Matera e Pisa. Ricordo lo stadio stracolmo e l’andamento della partita: perdevamo uno a zero e riuscimmo a pareggiare con gol di Ciceri. Quell’anno non riuscimmo a centrare la promozione, che comunque conquistammo l’anno dopo. Avevo appena 15 anni. Da quella volta in poi, quasi ininterrottamente, iniziai a seguire il Catania. Ci sono tante partite che mi sono rimaste impresse nella mente. Tuttavia, quella che ricordo spesso è una vittoria in un derby a Palermo nel 1993. Pur non essendo favoriti, vincemmo 0-2 con reti di Cipriani su punizione e di Palmisano. Ricordo quella partita perché eravamo sfavoriti, ma nonostante ciò, riuscimmo ad ottenere una grande vittoria”.
Prima di parlare degli aspetti societari, che valutazione daresti al campionato del Catania finito con la deludente eliminazione al primo turno dei playoff?
“Per come erano andate le cose, con la Sigi che ha salvato la matricola in extremis, era utopistico pensare di poter fare un campionato importante. Eppure, fino alla fine del girone d’andata ci stavamo riuscendo. Poi, con ogni probabilità, col mercato di gennaio la squadra non è stata rinforzata a dovere, facendoci scappare se non il terzo posto sicuramente il quarto. L’eliminazione al primo turno dei playoff con il Foggia non mi è piaciuta affatto. La squadra non è completamente scesa in campo. La cosa che mi ha colpito negativamente in questa stagione è stata la vergognosa partita non giocata nel derby casalingo contro il Palermo”.
Per l’appunto, come già scritto sopra, veniamo all’argomento rovente: tra meno di una settimana scopriremo io destino del Catania. Qual è la tua sensazione?
“Questa sarebbe una domanda da fare ai maghi. La mia sensazione è negativa, perché dopo tutta la vicenda con Tacopina, che si è protratta per troppi mesi, ho l’impressione che non ci sia più molto da fare. Dopo il salvataggio della Sigi della scorsa estate, per assurdo dopo un anno si rischia seriamente di fallire. Io mi auguro che ciò non accada, ma bisogna essere onesti e comprendere che il tempo sta scorrendo inesorabilmente. Il rischio di ripartire dalla D è concreto, anche se non si sa con chi e come”.
Infine, ti chiedo, cosa ne pensi della raccolta fondi chiesta dalla Sigi per poter iscrivere la squadra? Parteciperai? Perché si o perché no?
“Premetto che non critico né chi partecipa, né chi non partecipa. Semmai, non mi sta piacendo l’atteggiamento di chi, dopo aver detto tutto e il contrario di tutto, adesso, con l’acqua alla gola, ostenta le note contabili del versamento fatto coprendo gli importi. Io, ad essere sincero, non ho partecipato e non intendo partecipare. Non per qualcosa contro l’iniziativa, ma perché una società come la Sigi, fatta di imprenditori locali che lo scorso anno acquistano e rilevano una società colma di debiti, ritengo che prima di buttarsi in questa avventura sapevano già fosse stata dura abbattere i debiti se non ci fossero state forze nuove in seno alla società. Hanno perso una grande occasione come Tacopina. Adesso, a dieci giorni dal termine per l’iscrizione al campionato ritengo ingiusto chiedere aiuto economico ai tifosi, specialmente con la crisi che c’è in città dopo la pandemia. Mi auguro, tuttavia, che tutto possa risolversi al meglio, che il Catania possa iscriversi, ma non per sopravvivere, ma per riprendere un percorso che già qualche anno fa ci ha fatti sognare”.