Le dichiarazioni di commiato rilasciate da Tommaso Silvestri ai microfoni de “La Sicilia” qualche giorno fa dopo l’addio al Catania, lasciano presagire una decisione che non ha nulla a che vedere con scelte economiche o, come le consuete malelingue avevano tosto paventato, con necessità finanziare del club:
“Sono stati giorni molto difficili per me e per tutti. Dopo questi tre anni si era creato e c’è ancora qualcosa di speciale con città, tifosi e società.
Non è una decisione dettata da motivi economici, avevo appena rinnovato il contratto col Catania. Si tratta di una decisione mia, mi avvicino a casa in un periodo non felice per me sul piano famigliare.
Sono cresciuto e Catania è stata l’esperienza più importante per blasone e rapporto con i tifosi. Spero la gente capisca e spero che il Catania vada avanti nel suo cammino di risalita”.
Abbiamo scelto di riprendere le sue dichiarazioni per rammentare che ancora esistono anche tra i calciatori professionisti priorità che vanno oltre le ragioni del portafoglio: quelle del cuore. Il valore della famiglia deve essere preservato a tutti i costi e Silvestri, da buon capitano, ha capito che era giunto il momento di migrare verso altri lidi anziché rimanere al Catania col patema d’animo. Aveva bisogno di avvicinarsi fisicamente ai suoi cari è l’ha fatto: chapeau.
Non ci resta, ovviamente che augurare il meglio all’uomo e al professionista. A 30 anni, si tratta probabilmente di un treno irrinunciabile avendo firmato un contratto triennale con un club che mira alla promozione diretta in Serie B. Ancora in bocca al lupo Tommaso! Per tutto.
(Fonte Immagine: CalcioCatania.it)