L’esordio in campionato del Catania è oramai alle porte. Come di consueto, riprende il nostro appuntamento settimanale con i colleghi che seguono le vicende rossazzurre. Ad aprire la nuova stagione, l’amico e giornalista de La Sicilia Giovanni Finocchiaro. Molteplici le tematiche affrontate, dalla questione campo, a quella societaria.
Giovanni, grazie per aver accettato l’invito di Catania Mood. Come stai? Pronto per la nuova stagione?
“Davide, grazie per l’invito, mi preparo ad affrontare una stagione complicata ma il Catania c’è e si rinnoverà l’impegno del giornale a seguire al meglio il campionato”.
A Vibo, il Catania ha ottenuto la prima gioia della stagione, ottenendo la qualificazione ai sedicesimi di Coppa Italia. Che impressioni hai avuto?
“Il successo di Vibo è la prima vera gara dei rossazzurri. Non si possono trarre bilanci definitivi e neanche parziali, ma visto che una volta tanto parliamo di calcio, sono rimasto soddisfatto per impegno e coesione di un gruppo ancora incompleto per i tesseramenti che arriveranno e per il mercato che deve ancora concludersi. Baldini ha subito dato le direttive e in parte sono state rispettate. Il Catania ha attaccato creando almeno cinque, sei occasioni. Spero che possa continuare con questo atteggiamento pure in campionato e contro avversarie più solide”.
In un tuo pezzo sul quotidiano La Sicilia, hai sottolineato la prova soddisfacente dei giovani ragazzi in rosa. C’è qualcuno che ti ha colpito maggiormente?
“I giovani vanno difesi, incoraggiati, spronati ma neanche esaltati in maniera eccessiva. Chiunque vada in campo per difendere la maglia del Catania va incoraggiato. Specialmente se è un giovane. Mi sono piaciuti tutti, ma visto il ruolo e considerato che ha giocato dall’inizio, un applauso particolare lo rivolgo a Borriello. Avanti così e spero che non si faccia distrarre da questa improvvisa e meritata gloria”.
Venendo alle questioni societarie, che idea ti sei fatto delle due trattative, mai andate in porto, prima con Joe Tacopina e successivamente con il gruppo maltese?
“Un ex (amato) dirigente rossazzurro, durante un nostro discorso sul Catania, ha detto una scomoda ma amara verità: chi è l’imprenditore – anche pieno zeppo di quattrini – che vuole risanare un’azienda che ha oltre 50 milioni di debiti, cosciente di doverne sborsare forse altri 50 per dipendenti, spese di campionato a vincere, acquisti, gestione del village, attività giovanile, tasse, multe, imprevisti? Qualcuno continuerà a dare una mano alla Sigi sborsando quel che può. Spero che possano arrivare altri investitori in modo da tenere in vita il Catania, ma servono soldi per non vanificare salvataggio e progetto di rilancio che rimane nel cassetto visto che al primo posto resta la sopravvivenza della matricola”
Cosa ti aspetti ancora dal mercato del Catania? Qual è, a tuo avviso, il reparto dove bisogna operare maggiormente?
“So che il mercato deve ancora portare in casa Catania un giocatore per ruolo, forse a centrocampo serviranno due elementi. Dipenderà anche dalle partenze”.