Oggi pomeriggio si gioca la Coppa Italia ma, in tutta sincerità, servirà probabilmente solo a garantire minutaggio a chi è stato meno impiegato durante le prime tre giornate di campionato. Catanzaro-Catania, una gara affascinante, dicono.
Ma affascinante per chi? Perché? Con tutto il rispetto per la piazza calabrese, meritevole di elogi per passione e blasone, il Catania, il nostro Catania, prima di annaspare in Lega Pro per otto anni, tanti saranno fra tre mesi quando brinderemo all’ingresso del 2022, si è distinto nella massima serie regalandoci emozioni impensabili e, al giorno d’oggi, irripetibili.
L’uscita di scena dell’imprenditore romano, ammesso che vi sia mai stata un’entrata, rende ancora più corposa la lista di interessati che si sono tosto disinteressati scorrendo le scartoffie, analizzando la posizione debitoria e, peggio, non riuscendo a immaginare un futuro da soci.
Il valore della rosa e il cammino che questo club, tra mille e più difficoltà, dovrà affrontare di qui a maggio appare già ben delineato. Non siamo oracoli, né allenatori patentati, ma quando a cessioni illustri e di massa fanno seguito innesti di giovani più un paio di giocatori di categoria concentrati solo sul reparto offensivo, i (pochi) dubbi cadono mestamente sotto i giudizi emessi dal campo. La salvezza, è questo l’unico obiettivo possibile e immaginabile.
((foto: calciocatania.it)