Lo abbiamo ribadito a gran voce, rischiando anche di risultare fastidiosamente ridondanti: il Catania aveva bisogno di esperienza al servizio della retroguardia per ristabilire quegli equilibri saltati in primis con la cessione di Silvestri. Con il brasiliano Claiton, piedi buoni e trentasette primavere che emanano nell’aria il profumo della certezza, la musica s’è subito invertita.
Non che il Picerno fosse la corazzata di turno con un attacco famelico, peraltro diretto dall’ex Reginaldo, connazionale di Claiton ma si trattava comunque di un banco di prova determinante ai fini del prosieguo del campionato dopo le batoste subite tanto a domicilio quanto in trasferta.
Claiton non ha steccato l’esordio stagionale conferendo solidità e sicurezza all’intero pacchetto arretrato, Sala incluso. Per il portiere avere un punto di riferimento in posizione centrale capace di iniziare la manovra come vero e proprio regista difensivo è un toccasana e lo è, di riflesso, per tutta la squadra.
Anche Monteagudo e gli esterni Pinto e Calapai ne hanno tratto giovamento, affrontando con maggiore serenità la partita, i duelli, osando anche un po’ di più in proiezione offensiva “tanto c’è Claiton”. Non si può prescindere da un giocatore d’esperienza in questa fase così delicata.
(foto: labaricalcio.it)