RICAPITALIZZAZIONE
La ricapitalizzazione è stata approvata per un’immissione di liquidità pari a circa 3 milioni di euro di flusso necessari per completare la stagione agonistica. Sui criteri di riparto si è scatenato un putiferio perché non tutti i soci sarebbero disposti a rispettare le proporzioni, non ultimo il maggiore azionista Gaetano Nicolosi. Ciononostante l’approvazione della ricapitalizzazione è stata deliberata ma si tratta di un impegno morale più che di un obbligo.
TORRE DEL GRIFO
Su Torre del Grifo e sulla possibilità di cederlo in affitto a terzi Gaetano Nicolosi è andato via prima della delibera facendo decadere il quorum necessario senza dimenticare che la situazione societaria e gestionale del Centro Sportivo è a dir poco equivoca e non si comprende come SIGI, in qualità di attuale società controllante di Calcio Catania SpA, possa eventualmente possedere i diritti per affittare a terzi anche un solo ramo dell’attività. Non possiamo addentrarci in questioni economico-giuridiche che non ci competono ma invitiamo chi ne ha facoltà e contezza a farlo quanto prima.
SCADENZE
Quelle imminenti rispondono alle voci: tasse, oneri fiscali, bollette di Torre del Grifo e stipendi ai tesserati (16 ottobre, ndr), senza tenere conto delle mancate rimodulazioni dei debiti contratti con gli enti pubblici, di quelli pregressi con i privati anch’essi corposi, e del sequestro preventivo fino a 3 mln di euro proposto da Catania Servizi Srl ( il tribunale si pronuncerà il 18 ottobre).. Ma le spese vive rappresentano l’immediato, il presente, l’improrogabile.
Solo investitori locali e innamorati del Catania 1946 (Di Cavolo?) potrebbero davvero salvare il salvabile e decidere di non mettere un punto dopo l’espressione sentimental-numerica “matricola 11700”. Finché c’è la partita la domenica o il sabato o quando volete, c’è speranza. Ma quanto costa alle coronarie andare avanti così, da mesi, solo Dio lo sa e quanto tempo è stato sprecato se, alla fine della storia, l’epilogo dovesse rivelarsi nefasto? Un risciò rossazzurro dalle ruote sbilenche che, arrancando e saltellando sulla pavimentazione in pietra lavica finisce con lo schiantarsi di fronte al muro dei “perché?”.
(fonte foto: alamy.it)