I moschettieri del re erano in quattro; in SIGI sono ventiquattro. Le edizioni odierne di “Gazzetta dello Sport” e “La Sicilia”, all’unisono, narrano di un ultimatum lanciato dal socio di maggioranza di SIGI, Gaetano Nicolosi, disertore al momento della delibera nell’ultimo CdA tenutosi a Torre del Grifo ma non renitente.
Sembrava palesarsi un allontanamento “alla Maugeri” invece Nicolosi, attraverso un colloquio che avrebbe intrattenuto con alcuni tifosi nella giornata di ieri, parrebbe intenzionato non solo a non abbandonare la nave ma ad assumerne il comando anche in solitaria se gli altri soci non dovessero versare le rispettive quote spettanti per procedere alla ricapitalizzazione.
In questo marasma generale, dove i dissidenti latitano, i silenzi si alternano a esternazioni assordanti e dove la passione dei tifosi ghermisce lo stendardo rossazzurro con le unghie e con i denti, di queste dichiarazioni a effetto ce ne facciamo ben poco, anzi proprio nulla. Dalle schermaglie tra soci, da repliche e controrepliche che servono solo a esacerbare ulteriormente gli animi e a confondere le idee, già sufficientemente nebulose e intricate in viluppi, non c’è un solo ragno da cavare.
Ancora una volta la fortuna (o la sfortuna di prolungare l’agonia, staremo a vedere), ha baciato in fronte la società: oggi, 16 ottobre è sabato, ergo il caffè mattutino posticipato dopo un sonno ristoratore e la passeggiata domenicale alla Villa Bellini, postergheranno le scadenze fiscali di 48 ore, giusto il tempo di trovare ancora una volta il denaro sufficiente a mettere l’ennesima toppa di un rosso sbiadito e di un azzurro slavato.
Assodato che il “tutti per uno” ormai è un motto decaduto come un nobile in disgrazia, Nicolosi vorrebbe “giocare” a “uno per tutti”: ma potrà davvero essere il D’Artagnan del caso? Scusate se ormai i dubbi ci pervadono sempre, in qualsiasi caso, per qualunque prospettiva. A proposito: quale prospettiva?
Ah, domani si gioca, giusto.
(foto: lasicilia.it)