Ancora una volta, Catania Mood chiama all’appello i “padroni di casa”. Giuseppe Salemi, pilastro della nostra redazione, ha risposto alle domande sulle ultime vicende in casa rossazzurra. Il pareggio interno con l’Avellino e la tribolata questione extra-campo, gli argomenti principalmente trattati.
Buona lettura.
Peppe, grazie per questa intervista “in casa”, come si suol dire. Come va?
“Si, diciamo che stiamo giocando in casa, un po’ come il Catania ieri sera. Io sto bene, semplicemente un po’ rammaricato per la situazione che attanaglia la squadra rossazzurra e che crea sensazioni non positive sia emotivamente che psicologicamente al tifoso”.
Ieri sera il Catania per poco non batteva una delle favorite del girone, ovvero l’Avellino. Che gara hai visto?
“Da qualche gara, rispetto ad inizio stagione, il Catania è una squadra molto più compatta, più dinamica e in grado di creare molte più occasioni. I ragazzi volevano portare a casa i tre punti a tutti i costi, anche per fare un regalo ai tifosi accorsi sugli spalti. Credo ci sia stata un pizzico di sfortuna. Non è facile giocare con la mente sgombra in una situazione così difficile, quindi onore a questi ragazzi”.
Moro prende falli, recupera palloni e soprattutto segna. Ti aspettavi un inizio così scoppiettante di questo ragazzo?
“È una grande sorpresa sia per il Catania, ma soprattutto per il Padova che ne possiede il cartellino. Non vorrei fare paragoni azzardati, ma a me ricorda vagamente Gonzalo Bergessio, perché anche l’argentino, così come Moro, lottava su ogni pallone e spesso si procurava anche tanti falli dando una mano anche dalla cintola in giù”.
Toccando i tasti dolenti, che giudizio ti sei fatto sulle dichiarazioni di Gaetano Nicolosi sulla nota trasmissione Corner?
“Questo è un tasto davvero dolente. Un imprenditore dal calibro di Gaetano Nicolosi, nonché maggiore azionista, non può non leggere lo statuto, sempre se è vero. Inoltre, dalle sue parole ho compreso che difficilmente alle prossime scadenze il Catania sarà preparato. Ciò significherebbe esclusione dal campionato. Spiace per i tifosi, che stanno vivendo un’agonia interminabile. Spero si possa concludere la stagione per cercare di salvare il salvabile, ma credo sia molto difficile”.
Secondo te, cosa bisognerà aspettarsi dalle prossime settimane? Pensi che il Catania rischia davvero di non portare al termine il campionato?
“Il rischio è molto alto. Oltre alle scadenze già citate, non dimentichiamoci la tribolata questione della Catania Servizi S.r.l.. Se il Tribunale di Catania dovesse accettare la richiesta della appena menzionata azienda, per il club etneo sarebbe il colpo finale. Da tifoso mi auguro non si arrivi ad una esclusione dal campionato, però è anche vero che bisogna fare un esame di coscienza e meditare tanto su quello che sta accadendo. Una piazza come Catania non può vivere all’ordine del giorno. Ci deve essere una programmazione, un progetto, tutte cose che, ahinoi, Sigi non ha”.