Come ogni settimana, torna il nostro appuntamento con Turi Di Stefano che ha rilasciato importanti dichiarazioni ai nostri microfoni.
Il Catania ed il Monterosi Tuscia stanno vivendo a livello societario due situazioni diametralmente opposte. Si attende un Catania attendista a Viterbo?
Premetto che io debbo elogiare sia il tecnico che i calciatori che nonostante non ricevano lo stipendio da luglio, stanno onorando la maglia della città. Sono certo che il Catania scenderà in campo per vincere ma d’altro canto, il Monterosi Tuscia non vorrà deludere i suoi tifosi e quanto rappresenta.
Il pareggio contro il Catania per 2-2 ha portato all’esonero di Walter Novellino. Si dovrebbe dare più tempo ad allenatori che comunque hanno dimostrato di saperci stare nel calcio, anche ad alti livelli?
E’ paradossale, vi spiego perchè. Quando una società calcistica decide di assumere un tecnico, lo conosce in tutto per tutto ed è vergognoso che allenatori come Novellino, Cacciola (tecnico del Giarre) o Castori che tanto hanno dato al calcio e alle piazze dove hanno allenato vengano esonerati. Qualora fossero nate discussioni fra Novellino ed i suoi giocatori, tanto di cappello ma allontanare un tecnico solo per mancanza di risultati, lo trovo assurdo.
Il Catania sembra aver trovato il suo goleador, Luca Moro, un ragazzo che può arrivare lontano?
In tempi non sospetti, ho affermato quanto sia un calciatore dalla tecnica sopraffina e capace di grandi cose. In prospettiva, ha ottimi margini di miglioramento e non mi stupirebbe se la prossima stagione giocasse in Serie B con la maglia del Padova o presso altri lidi, comunque prestigiosi. Il tecnico Baldini non guarda la “carta d’identità” ed è giusto seguire questa linea, facendo scendere in campo anche giovanissimi, se necessario.
La vita del Catania è appesa ad un filo ed oggi si fa molta fatica a parlare di calcio. Secondo la sua opinione, il fallimento è ipotesi concreta?
Ho assistito alla nascita del Calcio Catania 1946 e sono testimone di momenti storici per questa piazza come la prima promozione in Serie A negli anni ’50. Credo che SIGI abbia affermato che in pochissimi anni, avrebbero raggiunto serie superiori ma tra il dire ed il fare c’è di mezzo il mare ed è per questo motivo che non punto il dito contro l’attuale società. SIGI conosceva le problematiche a cui andavano incontro, quindi non mi spiego l’andazzo attuale. Voglio ricordare quanto sia stata importante, in un momento così delicato, la presenza di Marco Biagianti in Curva Nord.