Con grande piacere, la redazione di Catania Mood ospita Daiana De Luca.
Oltre ad essere una nostra amica, Daiana è un ottimo avvocato ed è opinionista della trasmissione radiofonica Città Rossazzurra. Ci ha fornito il suo pensiero a 360° sul difficile momento che attanaglia il Calcio Catania. Di seguito le sue risposte alle nostre domande. Buona lettura.
Daiana, innanzitutto grazie per aver accettato l’invito di Catania Mood. Come Stai?
“Grazie a te Davide ed alla tua redazione per avermi invitata ad intervenire quest’oggi”.
Il Catania in campo convince. La SIGI fuori dal campo assolutamente no. Il poker rifilato al Monterosi, pensi possa essere visto come uno schiaffo morale della squadra alla proprietà?
“Parlare del Catania in questo momento particolarmente frastornato è certamente questione complessa e per questo mi auguro di farlo senza mai urtare la sensibilità sportiva di tutti gli appassionati della matricola 11700. Alla prima domanda cercherò di essere concisa. Senza troppi giri di parole ti dico che di certo le vicende societarie possono influire, in maniera più o meno forte, sull’umore di questi ragazzi ma dubito, davvero, che lo scatto di orgoglio a cui questo gruppo, da qualche tempo a questa parte ci ha abituato, possa avere a che fare con la voglia di dare “uno schiaffo morale alla società”. Ritengo, piuttosto, che questi ragazzi ci stiano insegnando una grande lezione: andare oltre le vicende che col campo non c’entrano nulla. Questa squadra, guidata da un grande allenatore, va detto, sta dimostrando la giusta maturità nell’affrontare uno dei periodi più critici che il Calcio Catania abbia, probabilmente, mai attraversato. Non è certamente facile scendere in campo e pensare “solo” a giocare, non è scontato e non è neanche dovuto. Ma questi ragazzi ci stanno dimostrando che è sempre possibile. Ne va dato atto e merito alla squadra ed al gruppo di lavoro che ci sta attorno. Per cui, rispondendo alla tua domanda, mi piace pensare e credere che ciò a cui stiamo assistendo sia frutto, esclusivamente, di un’affezione grande e vera nei confronti della maglia e di tutta la città”.
Nelle ultime ore, anche a causa degli ultimi risultati positivi, sembra esser passato in secondo piano il problema principale, ovvero che il Catania rischia di sparire. Che ne pensi?
“Anche a questa seconda domanda cercherò di rispondere in modo diretto: io credo che nessuno possa, in alcun caso, sottovalutare i grossi problemi che affliggono la società. Sono problemi che richiedono attenzione e soprattutto una soluzione che sia positiva da un punto di vista risolutivo. Catania ed il suo Calcio sono realtà preziose, con una storia lunga che appassiona generazioni di catanesi fin dalla sua nascita. E’ una realtà che ha saputo portale allo Stadio i tifosi anche nei momenti più difficili, quelli in cui era davvero complicato non perdere l’entusiasmo, eppure la stessa storia ci insegna che Catania e la sua Piazza hanno saputo sempre dare il giusto peso alle vicende che interessavano ed interessano, oltre che il campo, anche “l’extra-campo”. Ritengo, perciò, che oggi riuscire a parlare più di calcio giocato che di vicende societarie non significhi che queste abbiano perso di importanza, bensì ciò è prova che al di là di tutto, questa nostra realtà sportiva, a volte anche sottovalutata, riesce sempre, e nonostante tutto, ad emozionare ed entusiasmare tutti, come del resto il gioco del calcio richiede”.
In queste ore si vocifera di alcune interlocuzioni in corso. Caso vuole che, ogni qualvolta ci sono delle scadenze imminenti, spunta gente interessata al Catania. Per te sono solo voci, o potrebbe esserci del vero?
“Sono di solito abituata a non dar credito al vociferare di questo o quello…preferisco piuttosto esprimermi su dichiarazioni che abbiano un fondamento più concreto. Se mi chiedi se credo alle coincidenze io ti rispondo che non sempre ci credo ma che a volte le coincidenze esistono. Io più che altro sposterei, invece, l’attenzione su un altro aspetto: sono certa che la società, a prescindere da qualsiasi interlocuzione in corso o anche potenziale, stia lavorando per dare una soluzione definitiva ai grandissimi problemi che la affliggono e scongiurare in modo definitivo e risolutivo il rischio del fallimento. Il Calcio Catania, con i suoi tifosi e tutti gli appassionati, ha bisogno di certezze, non di chiacchiere, non del superficiale “vociferare”. Non ci serve e non serve alla “causa”. Ciò che occorre è che si lavori per salvare un bene che è comune e che non può essere perso, per nessuna ragione. Alle buone intenzioni di SIGI ho sempre creduto ed è per questo che sono certa che, in un modo o nell’altro, la società restituirà alla città la sua squadra di calcio unitamente ad una soluzione, anzi “alla” soluzione”.
Infine, ringraziandoti nuovamente per l’intervista che hai concesso a Catania Mood, ti chiedo: tornando all’aspetto tecnico, ti aspettavi un rendimento così esaltante di Luca Moro?
“Su Moro ti dico che si, mi aspettavo che questo giovane facesse bene. Trovandosi in una piazza importante, come anche Catania, non poteva sprecare l’occasione di far vedere a tutti il suo potenziale. A me questo ragazzo piace; mi piace la sua grinta, mi piace il suo crederci ogni minuto dall’inizio alla fine della partita, mi piace il modo in cui dimostra di avere carattere. Avevamo bisogno anche di questo. Sono convinta che questo ragazzo saprà regalarci entusiasmo ed euforia ancora ed ancora. Ma se posso, vorrei spendere una parola per tutta questa squadra che sta davvero dimostrando di essere un gruppo, compatto e di obiettivi che viaggiano alla stessa velocità e nella stessa direzione, e questo, secondo me, oltre al buon gioco, fa certamente la differenza. Certamente c’è bisogno di lavorare ancora, tanto e costantemente ma il temperamento di questi ragazzi non può che farmi essere ottimista”.