Cosa significa: “portare i libri in tribunale”? Quante volte, nel corso delle ultime settimane, se n’è parlato come la panacea di tutti i mali in casa Catania?
Quando un’azienda si trova in uno stato di incapacità prolungata nel tempo di saldare i propri debiti generando un’insolvenza cronica, può davvero rappresentare l’unica soluzione decente.
Per fare istanza di fallimento della propria azienda l’imprenditore deve depositare presso la cancelleria del tribunale i libri contabili, i bilanci e le scritture fiscali riguardanti gli ultimi tre anni di gestione.
Inoltre, la società deve depositare uno stato dettagliato e una stima delle attività svolte, redigere l’elenco dei creditori avendo cura di indicarne la somma insoluta e indicazione altresì il ricavo lordo per ognuno degli ultimi tre esercizi. E, ancora, deve stilare l’elenco di coloro che vantano dei diritti reali e personali sulle cose possedute dall’azienda spiegando perché i creditori possiedono i titoli per rivendicarli.
Così, il giudice potrà verificare se sussiste effettivamente lo stato di insolvenza dichiarato dall’imprenditore mediante la domanda di fallimento.
In casa Catania, il rischio di affidarsi all’ultima spiaggia, cioè consegnarsi alle autorità giudiziarie nella speranza di cedere il titolo e ottenere vantaggi fiscali infatti se l’istanza venisse accolta il sodalizio rossazzurro verrebbe messo in liquidazione sotto la supervisione di un commissario nominato del tribunale che avrebbe il gravoso compito di occuparsi dell’ordinaria amministrazione della società almeno fino al termine della stagione.
In questo arco temporale, il titolo sportivo verrebbe messo all’asta e l’eventuale acquirente erediterebbe solo i debiti sportivi ovvero gli stipendi dei tesserati. Così, il Calcio Catania 1946 salverebbe ragione sociale e categoria cancellando tutti i debiti contratti con creditori pubblici e privati.
(foto: blogisicilia.it)