Con oggi ha inizio una delle settimane più delicate della storia del Calcio Catania. Avremmo voluto scrivere di sette giorni di ansia ed apprensione per i tifosi rossazzurri sol perché ci si avviava verso una sfida decisiva, un po’ come le molte partite rimaste nella storia. Invece, stavolta gli stati d’animo saranno tutt’altro che positivi o, quantomeno, legati ad un risultato sportivo. Stavolta c’è in gioco la vita del club calcistico più longevo della Sicilia.
Già la giornata di domani segnerà un crocevia fondamentali per le sorti del club etneo. Sarà, infatti, il Tribunale di Catania ad esprimersi sulla celebre, ormai, querelle legata alla Catania Servizi S.r.l.. Una eventuale risposta negativa nei confronti del Calcio Catania, rischierebbe di rendere ancor più ingarbugliata una situazione già poco idilliaca. Due giorni dopo, giovedì 11 novembre, nella giornata in cui si festeggerà San Martino, sarà la volta della messa in mora scattata lo scorso 22 ottobre e che, in caso di mancati pagamenti degli emolumenti, rammentiamo ancora non soddisfatti, potrebbe arrivare la richiesta al Collegio di Garanzia da parte dei giocatori, con conseguente risoluzione contrattuale.
Situazioni già note, ma che si aggravano con l’ultima tempesta, visto che siamo in fase di maltempo, abbattutasi su Torre del Grifo: la Procura chiede infatti nuovamente la liquidazione del Calcio Catania S.p.A. dopo il primo tentativo dello scorso agosto 2020. In considerazione di tale mossa, l’avvocato Giovanni Ferraù ha inviato una PEC al resto della compagine societaria per ricapitalizzare e scongiurare un velocizzarsi di quello che, ahinoi, sembra un percorso già tristemente avviatosi. Tra mille indigenze, si rincorrono le voci di presunte trattative che si starebbero portando in avanti: arabi, inglesi, stranieri. Al momento, tuttavia, sembrerebbe poco probabile il proliferarsi di una situazione simile, dato che è fissata un’udienza prefallimentare che potrebbe portare ad un’istanza di fallimento.
In tutto questo, il Catania, la parte migliore, ovvero la squadra ed il mister, saranno chiamati a rispondere presente, come finora egregiamente fatto, in campo contro la Vibonese, in quella che si prospetta essere, non solo dal punto di vista climatico, una gara in mezzo alla bufera.