Il Catania proviene da ben sette risultati utili consecutivi mentre il Foggia da una striscia altrettanto favorevole di cinque. Entrambe le contendenti si presentano al match con le rispettive formazioni rimaneggiate a causa di infortuni e squalifiche e con vicende extracalcistiche a tenere banco.
Il Catania nel primo tempo cerca di fare la partita e ci riesce nonostante le sortite offensive di Curcio, il più pericoloso dei rossoneri, e compagni. Infatti sono proprio i rossazzurri a sbloccare la partita con un gol di Russini: per l’attaccante esterno continua il periodo di gloria e grande forma, infatti su invito dalla destra di Calapai stoppa dopo un rimpallo favorevole propiziato dal difensore dei satanelli e di destro beffa sul primo palo un colpevole Alastra.
Il Foggia, senza dare eccessivi patemi d’animo alla retroguardia rossazzurra e con scarsa convinzione, cerca di pervenire al pareggio ma, al di là del solito squillo firmato Curcio, il cui destro da fuori viene neutralizzato da una smanacciata plastica dell’attento Sala, rischia a più riprese di subire la rete del raddoppio grazie alla verve di Ceccarelli e Russini e all’ottimo lavoro di Sipos, abile nel gioco sporco e nel fare salire la squadra.
Nel secondo tempo il canovaccio cambia. Parte benissimo il Foggia ma non riesce a trovare il gol del pareggio se non in virtù di un calcio di punizione battuto da Tuzzo, respinto da Sala e ribadito in rete da Gallo. Il Catania cerca di trovare la via del gol ma Sipos sciupa due ghiotte occasioni, soprattutto la seconda quando Albertini, da poco entrato, lo imbecca in piena area di rigore e il croato cicca malamente la sfera. Mister Baldini dà il la alla girandola di cambi: fuori Ceccarelli, Russini, Izco e Maldonado dentro Biondi, Provenzano, il giovane Russo sul finale ma è il Foggia vincere: ingenuità di Ercolani in piena area di rigore, dagli undici metro va Ferrante che batte Sala.
Una sconfitta tanto amara quanto evitabile.