È con grande piacere che accogliamo su Catania Mood la giornalista Annapia Panassidi (SicraPress). Con la collega si è disquisito sul difficile momento che attanaglia il Calcio Catania, tra questione campo ed extra-campo. Buona lettura!
Annapia, innanzitutto grazie per aver accettato l’invito di Catania Mood. Spero tu stia bene.
“Grazie mille a voi per l’invito, ho accettato molto volentieri. Si va tutto bene”!
Il Calcio Catania rischia realmente di scomparire dal panorama calcistico italiano. Che sensazioni hai in merito?
“Io sono sempre stata un’inguaribile ottimista, ma stavolta la vedo dura. Il Calcio Catania ha un valore inestimabile per la città intera e per anni ha contribuito a scrivere la storia del grande calcio italiano, vedere come stanno le cose oggi è sicuramente sconfortante, ma sono convinta che anche se dovesse essere la fine della matricola 11700, il Catania avrà opportunità di rinascita, d’altronde ,citando l’iscrizione presente nella Porta Giuseppe Garibaldi, “Melior de cinere surgo (Rinasco dalla mie ceneri ancora più bella)”.
Domenica scorsa eri presente allo stadio. Dal vivo, che impressioni hai avuto sulla sconfitta dei rossazzurri con il Foggia, purtroppo seguita dall’altro k.o. con il Taranto?
“Quella di domenica scorsa è stata sicuramente una gara complicata, l’ultimo step di una settimana esasperante per i rossazzurri che sono arrivati già stanchi al Massimino con una trasferta e un appuntamento infrasettimanale alle spalle. Nonostante ciò hanno retto molto bene i primi 45’, poi il caos. La panchina corta di certo non ha aiutato e qualche ingenuità di troppo da parte del reparto arretrato ha ancora una volta deciso l’intera sfida. Ciò che è bene sottolineare invece è la voglia di andare avanti di questi ragazzi, sorvolare su tutto ciò che non concerne il campo e invece mettere in mostra la compattezza del gruppo anche davanti le difficoltà”.
Ritornando al discorso societario, cos’ha sbagliato e cosa continua a sbagliare, secondo te, la SIGI?
“Beh, io credo che le intenzioni dei 24 imprenditori che il 23 luglio 2020 sono stati idolatrati dall’intera città siano rimaste le stesse, sicuramente è arrivata con il tempo la consapevolezza di avere tra le mani un club indebitato fino al collo. Onestamente non mi sento di criticare Sigi sul modo di amministrare la società, però sicuramente una pecca sta nella poca o poco chiara comunicazione. Si sa, la piazza di Catania è esigente, il tifoso il più delle volte quasi “pretende” delle notizie e in poco più di un anno sono state diverse le occasioni in cui per mancanza di notizie certe da parte della società il tifoso ha dato spazio alla fantasia”.