Ubriacarsi di vino buono dopo un “Derby di Sicilia” stravinto e gustarsi il calice fino all’ultima goccia prima di ricaricare le batterie e affrontare al meglio un altro derby, quello della Sicilia Orientale col Messina di domenica prossima, ritrovando nuovi stimoli.
Purtroppo però, una volta smaltita la sbornia post Catania-Palermo, non ci resta che attendere la giornata di giovedì. No, non si tratta del Catania in Europa League, magari! Impelagati tra i brividi malefici che solo le scartoffie sanno regalarci, attenderemo con spasmodica ansia il pagamento delle spese federali che il club di Via Magenta deve ancora integrare rispetto alla retribuzione dei tesserati avvenuta nella giornata di venerdì (circa 190 mila euro).
Mancano ancora all’appello qualcosa come 130mila euro da versare sotto forma di contributi previdenziali che il Catania dovrebbe comunque garantire come lasciato trapelare nei giorni scorsi e come abbiamo avuto modo di appurare.
Ciononostante, tra il derby col Messina e l’ultima partita pre-natalizia contro il Monopoli, mercoledì 22 dicembre al “Massimino” ecco sbucare l’altra data del secolo: mercoledì 21 dicembre, giorno in cui il Catania dovrà presentarsi in tribunale all’udienza sull’istanza pre-fallimentare fornendo garanzie adeguate agli inquirenti circa solidità aziendale, continuità e, di conseguenza, ricapitalizzazione. Per di più, aggravante non da poco, è rappresentata dall’ennesimo rinvio dell’assemblea dei soci che avrebbe dovuto tenersi ieri in serata. Perché è saltata?
Una situazione davvero intricata ed estenuante che, purtroppo, potrebbe smontare in un attimo il picco di felicità raggiunto dopo la vittoria del Catania sul Palermo.
(foto: blogisicilia.it)