Finalmente! Non è ironico né provocatorio. Ma a 20 anni, con le sirene di mercato ostinatamente in funzione a svariate latitudini, era giunto il momento della “normalità”. Luca Moro è un predestinato, e lo sappiamo bene. Fiuto del gol, partecipazione alla manovra della squadra quando si tratta di tenere palla spalle alla porta e giocare di sponda per mezzali ed esterni, abile di testa, tecnicamente dotato, fisicamente inamovibile.
Col Messina ha sofferto un po’, ha tirato il fiato e ci ha pensato Leon Sipos a fare il Luca Moro. Abbiamo compreso che non si tratta di un marziano e, da umili terreni, ne siamo soddisfatti. La macchina da gol non si è inceppata, non si è fermata né si è lasciata intorpidire dalle voci di mercato. Qualcuno ha già storto il naso perché Moro non è andato a segno. Assurdo. La Serie C – Girone C, non è un torneo di PlayStation e, ciononostante, la media gol di Moro lo rievoca.
Ora, potrebbe anche rimanere a secco col Monopoli (speriamo di no e speriamo che questa partita esista), ma Santo Iddio, è mai possibile dimenticare che esistono anche gli avversari, le giornate storte, la stanchezza, i pensieri, la dissenteria, la cefalea e quant’altro? Non ha segnato, con buona pace. La normalità è totalizzare 15-18 reti in 38 partite e parlare di “bomber di Serie C che serve alla squadra per puntare in alto, uno da doppia cifra”. Aver centrato l’obiettivo in una decina di partite va oltre qualsiasi previsione e oltre qualsiasi buon giocatore di Serie C. Luca Moro è tutta un’altra storia. Vorremo che Catania fosse Padova.
(Fonte immagine: CalcioCatania.it)