Per la rubrica Mood Ospite, ai nostri microfoni l’amico e collega Luca Allegra, collaboratore della testata giornalistica ItaSportPress. Una chiacchierata su quello che è stato, e su quello che sarà, in casa Catania. Dall’apertura dell’asta competitiva, dai primi nomi che circolano interessati al titolo sportivo, fino al calciomercato. Buona lettura.
Luca, grazie per aver accettato il nostro invito per parlare del Catania. Come stai?
“Buongiorno ragazzi, sto bene grazie. Osservo come tutti le vicissitudini del Catania di questi mesi”
Il Tribunale ha concesso l’esercizio provvisorio al Catania fino al prossimo 28 febbraio. Ti aspettavi tale decisione?
“Mi attendevo una scelta del tribunale favorevole alla prosecuzione dell’attività agonistica. Per ragioni lavorative ho a che fare con la giustizia e non è pertanto difficile decifrare gli orientamenti dei giudici che erano erano alquanto favorevoli. Va da se che se anziché il Calcio Catania si fosse trattato di un negozio di ferramenta il fallimento era certo. Come che domani sorgerà il sole”.
Gruppi milanesi, imprenditori locali e persino un caloroso ritorno di Tacopina, o di gruppi legati al suo nome. Si arriverà alla aggiudicazione del bando, secondo te?
“Secondo me si arriverà all’aggiudicazione del bando senza particolari problemi. L’unico inghippo potrebbe essere la lentezza burocratica che mi auguro sia scongiurata con avvedutezza. L’importo che comprende debiti e base d’asta è estremamente esiguo: tifo smaccatamente per una soluzione non locale che mi fornisce molte più garanzie”.
Tanti giocatori sembrano essere con la valigia in mano. Non reputi che un ridimensionamento dell’organico possa attutire eventuali interessamenti?
“Non credo che potrà esserci ridimensionamento a seguito di un impoverimento della rosa. Chi subentra deve guardare al lungo periodo e la piazza, pure con le difficoltà odierne, resta ambita. Dalla B in poi a Catania si possono guadagnare molti soldi. Fossi a capo di un gruppo non autoctono parteciperei all’istante”.
Infine, ti chiedo un giudizio complessivo sulla esperienza di Sigi al timone del Calcio Catania.
“La Sigi è stata una catastrofe. Un manipolo di imprenditori modesti, di scarsa progettualità e nullo standing. La triste fotografia della nostra imprenditoria presenzialista e di modesta sostanza. Spero che nessuno di costoro ambisca a partecipare all’asta: sarebbe una iattura”.